L’episodio ai Raggi X

Backstage

Si iniziò a parlare della serie circa nel marzo del 2005, quando la Fox aveva deciso di affidare al produttore Barry Josephson ed all’autore Hart Hanson un nuovo crime drama ispirato alla vita di Kathy Reichs, antropologa forense e autrice della fortunata collana di libri gialli con protagonista Temperance Brennan.
I primi nomi ad essere citati per il cast furono quelli di David Boreanaz e Michaela Conlin.
Nel commentary al pilot, nei dvd, Josephson e Hanson confermano che il primo ad essere scritturato è stato proprio David, su suggerimento di Dana Walden della 20 Century Fox Television.
Pare che al primo meeting con Hanson, David abbia detto: “So che lo show si chiamerà “Bones” o “Brennan”, ma penso di poter dare un buon contributo. Mi piace questo agente dell’FBI”. Seeley gli piaceva, sì, Hanson a quanto sembra un po’ meno. Il meeting di cui sopra non andò granché bene ma, per la fortuna di noi fan, le cose si sono sistemate.
Emily Deschanel è invece stata suggerita a Josephson da Jason Reed della Disney Touchstone ed ha ottenuto il ruolo, dopo che decine di candidate erano state scartate perchè corrispondeva in pieno a ciò che gli autori cercavano, cioè una donna “smart, funny and sexy”, intelligente, divertente e sexy, e lei e David hanno fatto scintille fin da subito.
Girato l’episodio pilota, il 17 maggio 2005 il telefilm venne approvato dalla Fox ed inserito nella programmazione della stagione 2005/06.
Il pilot andò in onda il 13 settembre 2005, con ottimi ascolti.

Il caso

Washington DC. In uno specchio d’acqua del cimitero di Arlington vengono ritrovati i resti di una ragazza scomparsa due anni prima. Figlia di un ex militare, lavorava per un senatore. Ed è chiaramente morta di morte violenta. Cosa ci sarà sotto?
Per scoprirlo uniscono le loro forze un agente dell’FBI ed un’antropologa forense del Jeffersonian Institute (la versione “fictionary” dell’autentico e rinomato Smithsonian).

I protagonisti: particolari, dinamiche, evoluzione

Prima di tutto, chi sono i personaggi principali?
Abbiamo l’agente speciale Seeley Booth (David Boreanaz) che fa parte della squadra omicidi dell’FBI, e l’antropologa forense Temperance Brennan, che lavora nel dipartimento di antropologia forense del Jeffersonian Institute.
Brennan ha un capo, il dottor Daniel Goodman (Jonathan Adams) e tre assistenti, Angela Montenegro (Michaela Conlin), Jack Hodgins (TJ Thyne) e Zack Addy (Eric Millegan).
Cosa ci dice di loro il pilot?

Iniziamo da Brennan.
Quando la incontriamo, all’aeroporto, è di ritorno da un viaggio di lavoro in Guatemala. E’ esperta di arti marziali e abile con la pistola ed ha scritto un thriller, “Bred in the bone” (alla fine dell’episodio, scopriamo che il romanzo è entrato nella classifica dei Best Sellers del New York Times). Di recente ha rotto con il suo boyfriend Peter, che la accusa di essere fredda ed emotivamente distante (ma a letto però pare sia tutta un’altra cosa). I suoi genitori sono scomparsi nel nulla quando aveva quindici anni. Nel suo campo lavorativo é praticamente la migliore.
E non sa quasi nulla di cultura moderna: la frase che ripete più spesso è “non so cosa significa”, quando qualcuno le nomina film, telefilm, canzoni o simili.

Dei suoi compagni di lavoro non viene raccontato molto.
Angela, oltre a lavorare con Brennan, è anche una sua ottima amica. Appare sensibile e solare. E’ un’artista (in laboratorio sono appesi i suoi dipinti) e ha creato quello che viene chiamato l’Angelator, un sofisticato sistema in 3D che ricrea i volti delle vittime e le scene dei delitti.
Jack è un entomologo con il pallino delle cospirazioni.
Zack il perfetto nerd con quoziente intellettivo geniale.
Goodman… un bel signore afroamericano dall’eleganza autoritaria.
Dovremo attendere per conoscerli meglio.
O forse leggere “Bred in the bone”.
Angela & C. infatti, nonostante Brennan lo neghi con forza, sono sicuri di aver ispirato i personaggi del suo libro. Angela sostiene che quello rappresentato meglio è Booth:
“Quello di cui hai catturato meglio l’essenza… è Booth. Apparentemente irreprensibile ma con quintali di sex appeal e sicurezza maschile che… beh, tanto per dirne una, a me non dispiacerebbe averci a che fare”

Già, questo è un particolare importante: Brennan e Booth si conoscono già.
Hanno già lavorato insieme e dopo l’ultimo caso (parole sia di Brennan che di Booth, quindi è possibile che i casi precedenti siano stati più di uno) lei si è rifiutata di lavorare ancora con lui. Pare infatti che Booth non abbia dato granché credito alle sue osservazioni, poiché Brennan gli aveva descritto l’assassino e l’arma del delitto semplicemente guardando le lastre fatte alla vittima. Però in questo episodio Booth ammette con il suo superiore di essersi poi dovuto ricredere, Brennan aveva ragione: “E’ fantastica”, confessa. Ed è deciso a riaverla al proprio fianco come partner, anche accettando il compromesso di condividere con lei le indagini esterne al laboratorio.
Lo scontro tra i loro due diversi modi di indagare e di essere è alla base dell’episodio e della nascita del loro sodalizio.
Il passo avanti rispetto ai casi precedenti sarà che impareranno a rispettarsi e ad aiutarsi.
“Temperance, i partner condividono le cose”, dice Booth a Brennan.
Mentre non mi risulta che in tutta la prima stagione lei l’abbia mai chiamato Seeley, lui a volte la chiama Temperance.
Sebbene di norma la chiami Bones.
Anzi, non di norma, di continuo.
E ribattezza tutta la banda del Jeffersonian Squints.
Il dizionario inglese dà significati che vanno dallo “strabico” al “guardare in tralice, sbirciare”. Presumo che Booth si riferisca alla loro abilità di spiare le cose, carpirne i segreti, i meccanismi.
Personalmente lo trovo intraducibile, nel passaggio all’italiano ci perde.
Parlando di Booth, sappiamo che prima di essere un agente dell’FBI era nell’esercito, come tiratore scelto dei Rangers e che, dopo aver tolto molte vite per lavoro, ora intende perlomeno fermare ed arrestare un equivalente numero di assassini.
E’ sicuramente un maschio alfa, quello testualmente “con il distintivo e la pistola”, un certo senso dell’umorismo old style e un’innata sensibilità. Di fronte ai genitori della vittima, ai quali Brennan pretenderebbe di rivelare tutti i particolari della dolorosa e violenta morte della figlia, lui ribatte: “Si meritano la gentilezza di una bugia”.
Interessante, quest’uomo.
E credo che lo pensi anche Brennan. Altrimenti perché lo avrebbe inserito come personaggio nel suo libro?
Per concludere, in questo Pilot vediamo sia la casa di Brennan che l’ufficio di Booth all’FBI, ma entrambi i set cambieranno nel corso della stagione.

Guarda chi si rivede

Sam Cullen, il superiore di Booth all’FBI, è interpretato da John M. Jackson, che molti ricorderanno come l’Ammiraglio Chegwidden di JAG. Tornerà nello stesso ruolo in altri episodi della prima stagione.

La canzone

Collide” di Howie Day.
Per molto tempo è stato il brano che ho mentalmente collegato a “Bones”, perché nella versione originale del pilot, circolata in rete prima che lo show iniziasse ufficialmente, faceva da sfondo sia alla scena in cui Brennan ricostruisce il teschio della vittima, sia nella scena finale del funerale.
In seguito venne lasciata solo nella scena del teschio.
E nei dvd della versione inglese è scomparsa del tutto, sostituita da “Broken bridge” di Daughter Darling.

La scena

Quella al poligono di tiro. Brennan e Booth faccia a faccia.
La chimica è palpabile, convincente.
Il dialogo serrato e senza sbavature.
Viene voglia di scoprire dove il futuro porterà questi due.
Per non parlare di Booth che spara. HOT.

La battuta

Booth: “Oggi è stato trovato un corpo in decomposizione al cimitero nazionale di Arlington”.
Brennan: “Il cimitero nazionale di Arlington è pieno di corpi in decomposizione…E’ un cimitero!”

Simbologia

Bones è una serie ricca di scene simboliche, metafore in immagini, che offrono ulteriori chiavi di lettura in più oltre ai dialoghi e ai fatti concreti. Una delle più evidenti e famose è proprio in questo pilot ed è l’ultima, la scena finale. Qualcuno che si allontana lungo un viale.
A tutt’oggi i fans sono divisi e discutono su che cosa davvero si basi il telefilm. Sul rapporto tra Booth e Brennan? Sulla sola Brennan? Sulla scienza? Sui casi? Sull’intero cast?
A seconda della risposta che si preferisce, si può essere soddisfatti o delusi… Ma molti sembrano non considerare che Hanson ci ha detto molto chiaramente e da subito di cosa tratti questa serie.
Su quel viale, nell’ultima scena, non c’è Brennan che si allontana da sola, né c’è l’intero gruppo del cast. Ci sono Booth e Brennan, solo loro due, fianco a fianco. Un’immagine dalla simbologia cristallina: questa sarà la storia di due persone e della strada che percorreranno insieme.
Ci servono altre spiegazioni?

Il parere

Non mi aspetto mai molto da un pilot.
I difetti ci sono. Un plot fragile, il trucco e l’abbigliamento di Emily Deschanel da rivedere e correggere per valorizzarla maggiormente, qualche piccola goffaggine.
Comunque la puntata mi ha convinta da subito. Mi è piaciuto che la serie si sia distanziata dai libri della Reichs, mi sono piaciuti i set, soprattutto quel laboratorio enorme e luminoso, con il cielo che occhieggia dal tetto di vetro. E mi sono piaciuti i personaggi, in particolare Brennan, Booth e Angela.
Dovendo precisare che la principale ragione per cui ho iniziato a guardare “Bones” è David Boreanaz, aggiungo che sono rimasta positivamente colpita dalla sua interpretazione. Mi è parso che sia entrato in parte quasi all’istante e non mi ha fatto praticamente mai pensare ad Angel, il suo precedente e più famoso ruolo. Giusto nel finale, quando afferma di voler catturare più cattivi possibile in cambio di coloro che ha ucciso come cecchino, lì… beh, lì un po’ me lo ha ricordato, lo ammetto. Eppure, forse perché lo stava dicendo sotto il sole, con quella giacca e quella cravatta, ho avuto fiducia negli episodi a venire, nell’approfondimento della storia del personaggio, nonché nel talento stesso di David, su cui non ho mai nutrito dubbi.
Per finire, per me che sono stata fan di “Moonlighting” ( e di “Remington Steele”, nonché di “X-Files” proprio per via della dinamica di coppia tra Mulder e Scully), i dialoghi carichi di competitività e UST (unresolved sexual tension) tra Booth e Brennan mi hanno riempita di nostalgia e scalpitante aspettativa.
Bones rules.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: