Questo episodio è inserito come terzo episodio (1×03), ma in origine fu scritto e girato per essere il secondo, quindi il filo narrativo riprende dal Pilot, ed è precedente a quello che viene considerato come secondo episodio, ovvero 1×02 “L’attentato” (The man in the SUV).

E’ il primo caso che Booth e Brennan indagano ufficialmente come partner.

I due sono ancora alle prese con le loro differenze e con l’inizio di una collaborazione non semplice.
Booth segue ciecamente il suo istinto e Brennan è insofferente verso questa sua attitudine: lei ha bisogno di prove concrete e scientificamente irrefutabili, l’atteggiamento di Booth le provoca fastidio.
Man mano che il caso si infittisce e si complica, però, l’istinto di Booth sembra diventare l’unica guida nelle indagini (risulterà fondamentale, ad esempio, il suo portare Brennan nella stanza della vittima e chiederle di fare un po’ di analisi “antropologica” sugli effetti personali per capire di più chi fosse il ragazzo morto).
A conclusione del caso, Brennan riconoscerà che l’istinto di Booth si è comprovato affidabile (ammette di non capire però esattamente come faccia e perchè) e che quindi gli darà in futuro il giusto peso.

Booth riceve il tesserino del Jeffersonian, piccolo passo dentro un mondo nuovo per lui, il mondo di Brennan.
Anche Brennan fa un piccolo passo dentro il mondo di Booth: viene portata da Wong Foo, il suo ristorante preferito che si trasforma subito in luogo di ritrovo degli squints, con grande disappunto di Booth.

Nota: in questo episodio Booth per la prima volta chiama Brennan con il suo nome, Temperance, e le fa un complimento su come ha saputo confortare una madre che ha perso il figlio.

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