Shipper

Prima trasferta per Booth e Brennan. Un caso li porta ad Aurora, paesino sperduto tra le montagne dello stato di Washington alla ricerca di un assassino nonché cannibale.

La situazione li obbliga a relazionarsi di più e sotto diversi punti di vista e a guardarsi, come nell’episodio precedente, come un uomo e una donna e non solo colleghi.

Brennan suscita diversa ammirazione tra gli uomini del paese, non abituati a vedere una bella donna, famosa, che viene dalla citta’. Booth sembra divertito dalla cosa ma non manca mai di rimarcare la sua presenza accanto a lei e mandare un messaggio agli altri uomini.

Uno in particolare, Charlie, il corriere, bel ragazzo dal fisico atletico, sembra genuinamente attratto da Brennan e incomincia un simpatico flirteggio. Brennan non sembra disdegnare.

Di sera, al bar, Booth assiste divertito ai tentativi dei vari uomini di poter ballare con Brennan e li lascia fare, senza staccarle gli occhi di dosso. Finché anche lui si butta nella mischia e se la prende tra le braccia. Le spiega che tutti gli uomini fingono di essere interessati al caso solo per avere la scusa di avvicinarla perché “Sei la cosa più eccitante che hanno visto da tanto tempo”.

Il mattino dopo Booth è scocciato perchè Brennan non si è  fatta vedere a colazione in albergo e non è riuscito a trovarla nella sua stanza. Evidentemente il dubbio si insinua nella sua testa e la cosa non gli piace. Lei risponde evasivamente e non gli concede nulla.

Nella scena finale, Brennan racconta a Booth ciò che le ha raccontato Charlie sulla stagione invernale del luogo e precisa che sicuramente il ragazzo deve essere un bravo sciatore data la sua muscolatura sviluppata. “Charlie, eh?” afferma Booth, il suo dubbio è diventato una certezza e il suo appetito è sparito.

Non siamo alla gelosia ma sicuramente ad un certo fastidio, condito con stupore per la spensieratezza con cui Brennan si è lanciata in questa piccola avventura.

Pensare a Brennan come donna e vederla con altri uomini non è una cosa che lo lascia totalmente indifferente.

E siamo solo all’inizio.

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