Shipper

Episodio molto interessante per Booth e Brennan. Da un lato abbiamo la possibilità di vedere la scienziata trasformarsi in donna anche se solo a metà. Infatti Brennan continua per tutta la puntata a rimarcare quanto la sua relazione sessuale con il suo ex professore Michael Stires sia puramente ricreativa senza alcuno strascico emotivo e sentimentale. Questo è almeno la verità che vuole vendere a se stessa. Di fatto, anche a letto, subito dopo aver messo le cose in chiaro con il suo amante su dove stia la loro relazione, si abbandona al conforto e all’abbraccio tenero di lui per avere quel calore di cui non vuole ammettere il bisogno.

Booth, così come gli altri squints, si dimostra curioso di vedere la sua partner comportarsi da donna, arrivare tardi la mattina e finire presto la sera per andare a cena fuori con il suo uomo.
Ma è proprio lui  a doverle dare la brutta notizia che forse questo suo “amico” non sia totalmente onesto e sincero con lei, e che forse la stia persino usando per guadagnare vantaggio in una sfida di cui lei è ancora ignara, la sfida tra i due in tribunale (lei come perito dell’accusa e lui della difesa).

Il colpo basso infatti giunge puntuale e Stires si dimostra anche più implacabile e aggressivo del necessario: in gioco infatti non c’è solo il caso in tribunale ma il suo orgoglio ferito di uomo e professore grandemente superato dalla sua allieva.

Brennan è attaccata da tutti i fronti: la consulente dell’accusa infatti la aggredisce dicendole che è noiosa e fredda, il suo ex professore si approfitta proprio dei suoi punti deboli per metterla in difficoltà e umiliarla pubblicamente. La sicurezza di Brennan vacilla e persino Goodman, il suo capo, sente il bisogno di rassicurarla sulle sue competenze e capacità.

Booth salva la situazione in tribunale facendo pagare però un caro prezzo a Brennan. Sa che dietro a quella maschera fredda e analitica c’è una donna con profondi sentimenti, una donna che sarebbe in grado convincere la giuria se solo si sapesse aprire un po’ e riuscisse a parlare con il cuore oltre che con la testa, se riuscisse insomma ad essere se stessa. Ma per ottenere il suo scopo deve rivelare il passato e il dolore privati di lei. Quando il dramma della sua famiglia viene messo di fronte a tutti lei guarda Booth, sorpresa e ferita dal suo tradimento ma lui sostiene il suo sguardo.

E quando l’avvocato dell’accusa le chiede: “Lei è davvero fredda e insensibile come sembra essere?” per Brennan è una doccia fredda.
Ho sempre pensato che lì, in quel momento, Brennan realizzi davvero quello che di lei pensano tutti e ne sia davvero ferita. Lei non guarda i giurati, e non guarda nè Angela nè Booth. Però noi vediamo le loro facce e leggiamo sui loro volti che no, non sono tra quelli che la credono fredda e insensibile, tutt’altro.

Quello che sembra essere un tiro mancino da parte di Booth è invece la dimostrazione che lui crede in Brennan e la conosce meglio di quanto lei conosca se stessa, al contrario di tutti gli altri, persino di quell’uomo con cui lei ha diviso il letto per anni.

Ad udienza finita, sia Stires che Booth cercano di giustificarsi con lei. Stires sbaglia completamente l’approccio e viene liquidato per semore. “Era anche il mio caso, niente di personale” le dice invece Booth, forse le vuole chiedere scusa ma sa anche, conoscendola, che deve lasciarle il tempo di metabolizzare quanto successo prima di poterla riavvicinare.

Come al solito Brennan si rifugia nel suo ufficio rituffandosi nel lavoro, un buon modo di dimenticare quanto sia stata ferita dalla disonestà di Stires e dalla svendita del suo passato da parte di Booth.

Ma se con il primo il rapporto è irrimediabilmente rovinato, con il secondo le cose sono ben diverse. Appare sulla soglia del suo ufficio offrendole un gesto di pace con l’unica opportunità che ha per poterle parlare: c’è un nuovo caso per loro. Troppo irresistibile per lei perché vi rinunci solo a causa della rabbia.

L’ultima scena è davvero carina: mentre esaminano un cadavere su una impalcatura, lui cerca di raddolcirla offrendole il suo cappotto in caso avesse freddo. “Se avessi freddo te lo chiederei” risponde lei. Ma lui non demorde e ci riprova: “Mi dispiace”. Ecco ha trovato il momento giusto per chiederle scusa, e sono delle scuse veramente sincere. Ferirla gli è costato davvero tanto e non l’avrebbe mai fatto se non ci si fosse stato costretto.

Brennan sembra capire, capire le sue ragioni e fidarsi di lui nonostante quanto successo. “Dovevi ottenere qualcosa, hai trovato un modo per raggiungere il tuo scopo, avrei fatto anch’io la stessa cosa” è la sua risposta razionale e logica, anche se dietro c’è una grande prova di fiducia nei suoi confronti: sa che Booth al contrario degli altri voleva solo incastrare i due colpevoli e non colpire lei. E perdona il suo gesto.

La loro immutata stima, l’incrollabile fiducia reciproca e la capacità di perdonarsi diventano sempre più le basi del loro rapporto.

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