Shipper

Puntata natalizia che offre la possibilità di conoscere ed esplorare il passato e la vita privata di Booth e Brennan e segna decisamente un passo in avanti nella loro relazione.

Scopriamo che Booth ha un figlio, Parker, di 4 anni. Booth se lo lascia sfuggire con Goodman e la cosa rimbalza tra gli Squints, sino a Brennan, che in pratica, quindi, lo viene a sapere per ultima. E’ evidente perciò che Booth sia molto riservato riguardo a suo figlio.

Anche un aneddoto doloroso del passato di Brennan viene per caso alla luce: alla richiesta di Angela sul perché lei odi così tanto le feste natalizie, Brennan le racconta che la scomparsa dei suoi genitori è avvenuta qualche giorno prima di Natale. Suo fratello maggiore Russ aveva tentato di starle vicino e di renderle in qualche modo gradevole il Natale, ottenendo purtroppo invece l’effetto contrario, tanto che prima della fine dell’anno lui se n’era andato e Brennan era stata data in affidamento.  Booth, sulla porta, ascolta non visto, e si spiega la determinazione di Brennan nel demolire il Natale e il suo significato. E cambia la sua prospettiva nei confronti di lei.

Brennan, a sua volta, con suo umore acido e intrattabile, ferisce i sentimenti di Booth  commentando la paternità di lui in modo superficiale e cinico e accorgendosi dell’errore troppo tardi. Gli saprà poi chiedere scusa a modo suo: “Mi dispiace che non puoi passare il Natale con il tuo bambino, Booth”.

Come già visto nella puntata precedente, la loro relazione ha già una profondità tale da permettere loro di perdonarsi le reciproche offese: il loro ferirsi non è mai intenzionale, da entrambe le parti. E Brennan sembra stia imparando, poco alla volta, ma in maniera costante, che deve stare attenta ai sentimenti degli altri.

La risoluzione del caso le permette anche di aiutare delle persone estranee ma che con lei hanno in comune la perdita improvvisa ed inspiegabile di un affetto importante. A loro Brennan riesce a dare le risposte che lei non ha mai avuto. Un piccolo grande gesto catartico che la aiuta a riconnettersi con il proprio dolore e con le proprie emozioni seppellite quindici anni prima proprio durante le feste di Natale.

Per me è bellissima la scena in cui Brennan raggiunge Booth da Wong Foo’s. E’ evidente il suo desiderio di condividere con lui l’esperienza di essere riuscita a liberare quelle persone da sensi di colpa e struggimento. Un giorno forse riuscirà a togliere lo stesso peso dalle proprie spalle, ma per ora il suo desiderio di solitudine è come svanito e rimane solo la voglia di parlarne con lui. Arriva Parker e Booth smette i panni dell’agente FBI per trasformarsi nel papà più dolce del mondo. E lei li guarda sorridendo e salutando il bambino. Chissà, forse le manca avere intorno persone che si vogliono bene. Da quanti anni ha scelto di circondarsi solo di gelo?

La breccia nel muro ormai si è aperta e Brennan sente per la prima volta dopo quindici anni il desiderio di aprire i regali di Natale comprati dai suoi genitori prima della loro scomparsa. Una lacrima le solca il viso mentre apre i pacchetti, da sola nel silenzio del Jeffersonian: ormai non è piu’ una donna “interrotta”. Ha appena intrapreso il cammino per ritrovare se stessa.

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