Shipper

Seconda trasferta per Booth e Brennan, questa volta a Los Angeles.

Non c’è una grande evoluzione del loro rapporto in questo episodio, ma è interessante che per la prima volta Brennan ammetta con Booth che le piace lavorare con lui, le piace l’efficienza e la serietà con cui indagano insieme e che insieme siano capaci di prendere i colpevoli e spedirli in prigione. E Booth è d’accordo, la loro collaborazione piace molto anche a lui.

Si nota infatti  la differenza nell’impegno che loro due hanno durante le indagini rispetto all’agente dell’FBI di Los Angeles che fa loro da collegamento.

E’ una cosa che li unisce molto e la solidità della loro partnership nasce da lì.

Da notare anche che Brennan si confronta con un mondo femminile che sente estraneo, fatto di ragazze in cerca della bellezza perfetta e irraggiungibile, ragazze che si massacrano con infiniti interventi di chirurgia estetica senza riuscire mai ad ottenere quella sicurezza interiore che non deriva certo da un aspetto esteriore da copertina.

Evidentemente lei si sente perfettamente a suo agio con il proprio corpo.

Parallelamente, in questo episodio vediamo anche Booth sentirsi perfettamente a suo agio con la propria mascolinità: durante il suo colloquio a bordo piscina con una prostituta mostra un notevole savoir fair con il gentil sesso.

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