Riassunto

Riassunto

Mentre al Jeffersonian, un’addetta della sicurezza intervista ogni dipendente per le verifiche annuali, arriva un nuovo caso: viene ritrovata un’auto in fiamme. Spento il fuoco si scopre un corpo carbonizzato, ma ci sono anche uno zaino e una scarpa di bambino e le cinture tagliate sul sedile posteriore. C’é il sospetto del sequestro di un minore. Brennan determina che la vittima é una donna di razza mista caucasica e mongola, probabilmente un’immigrata dell’est, e reca i segni di una gravidanza risalente a cinque o otto anni prima, quindi il bimbo scomparso potrebbe essere suo figlio. In bocca le viene trovato qualcosa.
Confrontando il teschio con le foto dell’archivio dell’immigrazione, si scopre che la donna morta é Polina Rozalina Sermov, nata nel 1970 in una regione degli Urali ed entrata negli Stati Uniti nel 1994 con la sorella Maria. Ha sposato Carl Decker e hanno avuto un bambino nel 1997, Donovan Dimitri. Polina e Carl risultano separati da tre mesi.
Booth e Brennan vanno a cercare Decker, per informarlo, ma anche con il possibile sospetto che possa avere preso lui il bambino.
Al nuovo indirizzo di Decker però c’é qualcosa di strano: il luogo pare disabitato e a sorvegliarlo trovano degli sceriffi federali. Cosa c’é sotto?
Scoprono che Carl Decker é un testimone federale sotto la Protezione testimoni e deve testimoniare davanti al Gran Giurì entro due giorni. Decker disegna giubbotti da combattimento per la KBC System. Pare sostenga che la compagnia ne ha mandati consapevolmente alcuni difettosi in Irak. Il Dipartimento di giustizia gli crede e l’ha spostato in un posto sicuro. Lui pensa di essere minacciato dalla KBC e il Dipartimento non vuole assolutamente che lui sappia della morte della moglie e del rapimento del figlio. A loro interessano i morti causati dai giubbotti difettosi e vogliono che Decker testimoni.
Nel frattempo si scopre che in bocca Polina aveva un orecchio umano maschile e che deve averlo staccato a morsi.
Booth parla con la sorella di Polina. La donna ammette di non apprezzare il cognato. E’ un uomo intelligente ma anche freddo. Lui e Polina si sono separati perché Polina aveva trovato le ricevute di un motel dove lui andava due volte la settimana e aveva sospettato una relazione. Lui, furioso, si era rifiutato di parlarne e si erano lasciati.
Il cadavere di Polina presenta segni di spasmi. Potrebbe essere bruciata viva?
Booth si reca a parlare anche con i responsabili della KBC, che naturalmente sostengono che Decker sta facendo false affermazioni.
Intanto Brennan capisce che Polina era già morta quando é bruciata e che i danni al suo corpo sono stati prodotti da scariche elettriche: Polina é stata torturata prima della morte.
Attraverso i nastri di sorveglianza del motel in cui si recava Decker, Booth, Brennan e Angela scoprono che si incontrava con un uomo. Emerge che questi é l’assistente del procuratore, Ken Weeks. Che informa Booth di aver “perso” Decker. Non essendo riuscito a mettersi in contatto con il figlio come ogni giorno, l’uomo é scappato. Comunque Weeks é d’accordo che se la KBC é stata capace di mandare in guerra ragazzi con giubbotti difettosi, può anche aver ucciso Polina e sequestrato Donovan per far tacere Decker e proteggersi. Booth é preoccupato. Teme che la KBC possa aver assoldato professionisti senza scrupoli.
Poiché Booth é un padre, intuisce cosa farà Decker. Lo trovano alla KBC, intento a minacciare il responsabile della compagnia perché faccia liberare suo figlio. Booth e Brennan lo convincono a desistere. L’uomo comunque dice che non testimonierà finché la vita di suo figlio é in pericolo. Rivela a Booth la “parola d’ordine” sua e di Donovan, “paladino”, perché il bambino possa capire quando Booth lo troverà.
Attraverso le analisi dell’orecchio trovato in bocca a Polina, si determina che nazionalità dell’uomo mutilato deve essere sudafricana. Booth ipotizza che si tratti di un mercenario. Sul suo orecchio ci sono anche tracce che fanno pensare ad un’officina meccanica.
Ma c’é un colpo di scena. Booth riceve una scatola con dentro un dito. Di un bambino. Di Donovan. Brennan rassicura Booth che quando glielo hanno tagliato, il bambino era in vita. Tutte le tracce riconducono a un’officina meccanica abbandonata. Attraverso il segnale del cellulare di Polina, viene indivuata l’area della stazione di servizio e la SWAT prepara l’incursione. Entrano, c’é una sparatoria violenta. Booth salva il bambino. Suo padre, in lacrime, può riabbracciarlo.

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