Raggi X

L’episodio ai Raggi X

Il caso

Sul luogo di un incidente aereo in un campo da golf, Brennan trova frammenti d’ossa che non appartengono alle vittime dell’aereo. Di chi saranno?

i PROTAGONISTI: particolari, dinamiche, evoluzione

Un caso apparentemente innocuo, che per Brennan si trasforma in un motivo di turbamento e di riflessione.
Durante le indagini dell’episodio, si imbatte in Jesse Kane, che sta cercando il padre, scomparso cinque anni prima.
Tra i due si stabilisce subito una sorta di legame empatico: entrambi hanno visto sparire dalle loro vite qualcuno che amavano senza una spiegazione. Anche se hanno un approccio alla questione assolutamente opposto: Jesse non ha mai smesso di smuovere mari e monti e resosi conto che il caso del padre era ben presto caduto nel dimenticatoio, ha fatto in modo di diventare un nome famoso nel campo dei diritti degli scomparsi, un personaggio scomodo capace di infastidire. Brennan invece si è limitata a lasciare tutto in mano alle autorità, fiduciosa che avrebbero fatto tutto quanto in loro potere, rifugiandosi nello studio e nella carriera, ignorando che di cartelle di file come il suo caso ve ne sono stanze piene ed ammuffite.
Peraltro l’atteggiamento di Jesse è velatamente insistente.
A seconda che il personaggio piaccia o meno, può risultare intrigante o irritante. A volte sembra calcare di proposito sul passato di Brennan per indurla ad aprirsi a lui, ad avvicinarsi. Ad un certo punto prova persino a baciarla. Lei si tira indietro ed Angela, che ha notato la scena, commenta: “Nessuno che abbia cercato di baciare Brennan in questo ufficio è vissuto per raccontarlo“.
Pensa che Brennan si mantenga a debita distanza per non farsi coinvolgere, ma personalmente non so dove per lei cominci un fondo d’attrazione e finisca l’empatia legata ad una situazione comune. E’ vero che rifiuta il bacio di Jesse obbiettando che quello è il luogo in cui lavora, però ho il sospetto che non si tratti solo di integrità professionale.
Alla fine Brennan sceglie di fare un passo indietro. Mentre Jesse ritiene che non sia del tutto normale che lei non abbia fatto e non stia facendo nulla per cercare i suoi genitori, Brennan crede che sia eccessivo che lui abbia concentrato la sua intera vita sulla spasmodica ricerca del padre.
Ciò che li accomuna, in un certo senso ugualmente li divide.
Al momento del commiato Brennan cita un detto zen, che dice che se vuoi trovare qualcosa, devi smettere di cercare.
Ma Jesse le ha messo la pulce nell’orecchio, l’ha indotta a pensare. E a chiedere a Booth di leggere il file dei suoi genitori. Di aiutarla.
Sono orgoglioso che tu me l’abbia chiesto, Temperance“, le dice Booth.

Quest’episodio ci ricorda anche che non tutti i casi affrontati al Jeffersonian sono sotto la giurisdizione federale e che non sempre Brennan lavora con lui.
Pare infatti che il caso dell’incidente aereo sia il terzo senza Booth. Ed inaspettatamente Zack ne sente la mancanza.
Perché?”, gli chiede Brennan. “Lui il più delle volte ti ignora“.
Ignorarmi è il modo di Booth di riconoscere la mia presenza“, afferma Zack. “E’ una cosa da uomini“.
Nonostante Brennan lo trovi demenziale, si dovrà arrendere all’evidenza ed arriverà addirittura ad affermare, cosa inusuale per lei, che l’atteggiamento di Booth nei confronti di Zack ha un che di dolce.
Peraltro Booth è sicuro di essere mancato anche a Brennan, nonostante lei neghi con forza.
La prossima volta che ti accorgerai che ti manco, prendi il telefono e chiamami“, le suggerisce. “Andiamo a pranzo o qualcosa del genere“.
Proseguono anche i tentativi di Brennan di capire come lavora Booth. Dice di avere cercato informazioni su Internet, circa le indicazioni psicologiche subliminali nelle persone interrogate: linguaggio del corpo, sudorazione, tono della voce, sguardo sfuggente.
Ehi, la sai una cosa?”, protesta Booth. “Io non mi intrometto nel tuo lavoro sulle ossa, giusto? Quindi tu lascia a me il lavoro sulle persone“.

Un’ultima curiosità: il padre scomparso di Jesse Kane si chiamava Max. Ricordatevi di questo nome. Prima che la stagione finisca, potreste ritrovarvi di fronte ad una strabiliante coincidenza.
E non perdetevi l’ultima scena: Booth apre la cartella sulla scomparsa dei genitori di Brennan e dentro vi trova una foto di lei da bambina.
Dall’ingresso del Wong Foo’s, Brennan lo guarda rimirare la foto con un vago sorriso.
Un altro di quei momenti che segnano la crescente connessione tra i due.

La canzone

“Somewhere the clock is ticking” degli Snow Patrol.
La si sente mentre Brennan lavora sul sito dell’incidente aereo sotto gli occhi di Jesse e Booth.
Nella versione originale dell’episodio va segnalata anche “Look after you” di Fray, nella scena finale, un’altra di quelle canzoni misteriosamente cambiate nei dvd inglesi.

La scena

In auto, Brennan costringe Booth a dirle la sua sincera opinione su Jesse, subito dopo che lui le ha tenuto una lezione su come si debbano estorcere informazioni ai sospettati, pungendoli sul vivo. Booth se ne rende conto, le chiede se stia testando il suo famoso istinto. “Pungolando e punzecchiando“, risponde lei sorridendo. “Ho imparato dal migliore“.
E gli pizzica la guancia, come si fa con i bambini.
Una scenetta adorabile. :-)

La battuta

(a riguardo del fatto che Zack pensa che Booth non gli parli per fargli capire che riconosce la sua presenza)
Brennan: “Gliel’hai detto perché così sei libero di non parlargli“.
Booth: “Beh, era più gentile che sparargli“.

Il parere

Non è uno dei miei episodi preferiti, ma questo non significa che non sia una buona puntata.
Semplicemente il personaggio di Jesse Kane non mi ha particolarmente coinvolta. Per essere precisi l’ho trovato piuttosto indisponente.
Eppure l’episodio è importante, almeno per quanto riguarda la storia personale di Brennan e della scomparsa dei suoi genitori. E del suo legame in crescendo con Booth.
Per la prima volta lei, in questo senso, fa un passo verso il collega, dimostrando di avere fiducia in lui anche per una parte così intima e segreta della sua vita.
Questo non sarà fra l’altro un tassello isolato della vicenda. La serie tornerà presto ad occuparsi dei signori Brennan. E con il botto.

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