Shipper

Se nell’episodio “Dopo Katrina” per Brennan era stato come essere investita da un treno, in questo episodio tutto il suo mondo salta per aria insieme a lei. Il ritrovamento e riconoscimento dei resti di sua madre la obbliga a confrontarsi non solo con la perdita e con il lutto ma anche con il mistero che ha avvolto la scomparsa dei suoi genitori. Le domande rimaste in sospeso per 15 anni trovano parziali risposte, molte delle quali terribilmente destabilizzanti e traumatizzanti.

La prima arriva con l’identificazione dei resti umani che il suo team stava esaminando: si tratta di sua madre. Se da un lato il non sapere aveva prolungato una dolorosa agonia, dall’altro il confrontarsi con la certezza di averla persa per sempre apre uno strappo e una ferita nuova.

Il modo in cui Booth, in punta dei piedi e senza far rumore, riesce a starle vicino è bellissimo. Non fa grandi discorsi, non tenta di consolare un dolore inconsolabile: le porta da mangiare i suoi piatti preferiti alla sera tardi, una scusa per poter parlare e rimanere con lei, per essere presente nel momento in cui sia pronta per aprirsi un po’.

E conoscendola, sa che il modo migliore per Brennan per affrontare questo uragano emotivo è  rimanere attiva e darsi da fare. I fin dei conti da adesso partirà  un’indagine ufficiale per indagare la morte di sua madre ed è  meglio che si mettano al lavoro.

Il secondo trauma glielo porta Booth direttamente al Jeffersonian: ha infatti rintracciato il fratello di lei, Russ, con cui non aveva avuto piú contatti da 15 anni. Nonstante il tempo trascorso tuttavia Brennan è ancora profondamente arrabbiata con suo fratello e si rifiuta testardamente persino di rivolgergli la parola. Dovrà essere ancora la pazienza e la razionalità di Booth a convincerla della necessità di parlare con Russ per poter portare avanti le indagini.

É evidente che il confronto con suo fratello è  molto doloroso per Brennan, lei si è sentita abbandonata da lui e rivederlo la fa soffrire. Tuttavia la caparbietà  di Booth nel spingerla dove lei ha paura di andare sarà decisiva sia per le indagini che per la riconciliazione finale, passo importantissimo per Brennan.

Il terzo colpo, il piú destabilizzante, arriva con la scoperta che i suoi genitori vivevano sotto falsa identità e che non erano quindi coloro che lei credeva che fossero. Chi erano dunque? Qual’era il loro vero nome? Qual’è il suo vero nome?

Il quarto colpo, il piú doloroso, Brennan lo riceve da Hodgins: le prove datano la morte di sua madre a quasi due anni dalla sua scomparsa, implicando quindi che Brennan è stata abbandonata, per due anni i suoi genitori hanno vissuto altrove lasciandola da sola. Scopre anche che sua madre è stata uccisa con un colpo alla testa e le indagini quindi sono adesso rivolte alla ricerca di un assassino.

In questo episodio, mentre la storia prosegue, ci si chiede quando Brennan crollerà. Chi potrebbe sopravvivere a un tale terremoto esistenziale? Ma Brennan non smentisce il suo carattere combattivo e la sua forza. Eppure Booth si accorge delle crepe che si fanno via via piú  profonde nel suo animo. Ed è  lí , sempre vicino a lei, ogni sera a farle compagnia, per essere sicuro di esserci e prenderla al volo tra le braccia nel momento in cui non ce la farà  più a stare in piedi e si lascerà cadere, lui sa che è  solo una questione di tempo.

L’identità  dei genitori di Brennan viene rintracciata, e con amara sorpresa di lei, sono dei criminali che si stavano nascondendo.

Lei, la famosa antropologa, quella per cui verità, onestà e giustizia sono i principi supremi che guidano la sua vita, in realtà  viene da una famiglia di ladri e criminali, è  una donna che si ritrova di colpo senza un vero nome e senza identità. Il suo passato perde il significato che lei gli ha sempre dato, il suo presente non sembra avere piú  alcun senso. Cosa credere?

Sarà Booth a ricordarglielo. Quando il presunto assassino di sua madre cerca di confonderla confidandole di esserne stato l’amante e che per questo motivo suo padre l’ha colpita a morte, arriva il momento. Brennan crolla. Tutta la sua vita è stata costruita su bugie e menzogne, è stata tutta una illusione, il suo nome, la sua famiglia, chi erano, cosa facevano. Forse non era amata come pensava, dato che l’hanno abbandonata. Non le sono rimasti nemmeno i ricordi, e spazzati via quelli, non esiste piú  nemmeno una Temperance Brennan nonostante tra le lacrime lei continui a ripetere il suo nome.

“Io so chi sei, lo so” le dice dolce Booth, e lei si butta tra le sue braccia. Pronto a prenderla, la stringe e la rassicura “shhh, andrà  tutto bene”..

É  il loro secondo abbraccio, di nuovo tenero e forte, la seconda volta che Brennan nasconde il suo viso nelle spalle di lui e si lascia andare, piange tutta la sua disperazione, qualsiasi corazza che aveva saputo costruirsi ormai si è  frantumata lasciandola nuda ed esposta alle sue emozioni.

Cosa ne sarebbe di lei se non ci fosse lui a stringerla? Cosa sarebbe successo se avesse trovato i resti di sua madre senza averlo al fianco?

Per fortuna non lo sapremo mai.

Ma in questo episodio Booth è un partner leale, un amico fidato, un ottimo investigatore, sa sfoderare tutta la sua dolcezza e il suo tatto con lei.

La sa forzare e spingere al momento giusto, sa aspettare che sia lei ad appoggiarsi a lui ma fa in modo che sappia, sempre e in ogni momento, che lui è  lí  con lei.

Come nell’episodio precedente vediamo scintille di puro affetto tra loro, un qualcosa che assomiglia terribilmente all’amore.

Dopo questa scena, Brennan è cambiata. I suoi spigoli smussati, il suo atteggiamento belligerante e combattivo placato. Sembra stanca ma anche molto serena. Credo che tutta questa vicenda l’abbia davvero provata e abbia abbattuto molte sue difese, ma allo stesso tempo l’abbia resa piú umana e aperta alle emozioni.

Finalmente si confronta con Russ che le dà  modo di riflettere sulle vicende passate e di accettare tante cose che, da ragazzina, non aveva avuto modo di capire.

Booth le propone una teoria sulla scomparsa dei suoi genitori che li riabilita parzialmente ai suoi occhi, l’hanno lasciata per salvarle la vita, perché  l’amavano. Non è  stata abbandonata.

Ed è dolce la scena finale in cui Booth sbircia sui fogli del manoscritto di lei e scopre la dedica del libro a lui. Ne rimane colpito e compiaciuto.

La prima stagione finisce qui, con una bellissima e profonda amicizia, con confidenze e scoperte che soffiano via segreti e misteri, e almeno un po’, soffiano via anche il dolore e la solitudine. Con una attrazione fisica e alchimia sempre crescenti, un grande amore ancora in boccio.

Brennan è  cambiata molto da quando ha incontrato Booth: il suo cuore sta uscendo dal letargo in cui l’aveva rinchiuso. Anche lui dal canto suo ha finalmente trovato una compagna che gli sappia tenere testa, con cui dividere successi e difficoltá, a cui aprire il cuore. L’unica donna che lo conosca e lo sappia capire fino in fondo.

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