L’episodio ai Raggi X

Il caso

Viene ritrovato il corpo di una giovane donna scomparsa da un anno, nel suo ventre ancora il corpo del bambino che era prossima a partorire. L’indiziato numero uno resta il marito, che la tradiva. Ma non è tutto come sembra…

I protagonisti: particolari, dinamiche, evoluzione

Sarà questo il ritornello della seconda stagione?
Booth e le sue ex?
Già, nella puntata precedente abbiamo conosciuto Cam Saroyan. Ed in questa, eccola, finalmente: Rebecca Stinson.
La madre di Parker, il figlio di Booth. Dapprima entra in scena con una discussione via telefono, come già nella stagione precedente. Sta frequentando un nuovo boyfriend, un certo Drew. E questo nuovo boyfriend passa molto tempo con Parker. La cosa, ovviamente, infastidisce parecchio Booth, che fa condurre indagini su di lui, per sincerarsi che sia una brava persona.
Ciò scatena le ire di Rebecca e la porta ad irrompere come un caterpillar nell’ufficio del suo ex. E’ così che la incontriamo in carne ed ossa: alta, elegante, bionda (te pareva) ed arrabbiata. Una bella donna, nell’insieme.
Lo scontro tra lei e Booth è interessante, sia per le cose che vengono dette, sia per il loro linguaggio del corpo. Da come stanno vicini, la familiarità fra loro è evidente. Ed appare anche chiaro come il loro debba essere sempre stato un rapporto esplosivo. Essere invasivo nello spazio personale altrui è un tratto caratteristico di Booth, il suo modo per intimidire od affascinare, a seconda dei casi, ma Rebecca non gli è da meno. Entrando nell’ufficio, lo incalza, lo costringe a camminare all’indietro, ad assumere un atteggiamento difensivo. Insomma, sembra parecchio tosta. Della sua stessa pasta. Afferma orgogliosamente di amare Drew e aggiunge che Parker è pazzo di lui e non si terrorizza ogni volta che esce per andare a lavorare col rischio di potersi beccare una pallottola.
Non è decisamente un colpo basso, questo?
Sappiamo già dalla prima stagione quanto sia difficile per Booth accettare il fatto di non vivere con suo figlio, di non potergli dare una famiglia tradizionale. Ora Rebecca gli sta anche dicendo che il suo lavoro fa paura al bambino?
Peggio ancora, lei gli rimarca che, siccome non sono stati sposati, non c’è nessun accordo legale e lei non è obbligata a fargli vedere Parker. E’ stanca del fatto che lui si intrometta nelle sue relazioni ed interroghi od intimidisca gli uomini che frequenta. Se non la smette, non rivedrà più Parker.
Molti fans americani, nei forum, si sono interrogati su questo punto: ok, di norma la tv ci mostra accordi legali di affidamento tra divorziati, mentre non c’è stato alcun legame matrimoniale tra Rebecca e Booth, ma… è davvero possibile che Booth non abbia veramente nessunissimo diritto?
Non è mai stato specificato, ma ritengo che Parker porti il cognome di Booth: un uomo con la sua integrità morale deve aver come minimo pretesodi poter dare il suo cognome a suo figlio… Possibile che l’averlo riconosciuto non gli valga almeno un minimo diritto?
E’ indubbiamente un punto oscuro. Quel che è certo è che la minaccia di Rebecca ferisce Booth. Essere padre è una delle cose più importanti della sua vita. Che ami profondamente il suo bambino è inconfutabile.
E il tema del ruolo genitoriale, dei figli, dei rapporti di coppia solidi e duraturi è il nodo centrale dell’episodio. Riguarda da vicino il caso su cui si tiene l’indagine e spinge un po’ tutti a speculazioni e riflessioni. Specie Brennan.
La quale, ancora una volta, sottolinea la propria mancanza di vocazione per la maternità e il rapporto di coppia. “Il matrimonio è un rituale antiquato. Il concetto di relazione seria è una fantasia“, dice ad Angela. “Impegnarsi con una sola persona non è nell’interesse della specie“.
Conduciamo le nostre vite nel caos, nella speranza e nell’amore“, ribatte Angela. “Un giorno incontrerai qualcuno“.
Non ho bisogno di più di quello che ho adesso“, proclama Brennan.
Cioè? Partners sessuali di tanto in tanto ed una strana amicizia con il suo collega?
Chi lo sa, potrebbe essere una valida alternativa al divorzio e al tradimento, tanto in voga di questi tempi… Angela comunque non pare convinta. Né della teoria in sé, né che davvero Brennan non voglia qualcosa di più. “Parlando di fantasia“, commenta sarcastica.
Con Booth, invece, Brennan affronta la tematica dei figli. Ha l’occasione di incontrare molte madri, durante l’episodio, ed assiste ai problemi di Booth come padre. Tutto ciò le crea perplessità. “Un cane può essere addestrato in un paio di settimane“, considera. “Mentre con dei figli, le madri devono rinunciare alle loro vite per anni“.
Non lo so“, replica Booth. “Quando guardi il tuo bambino, non pensi affatto che stai rinunciando a qualcosa“.
Brennan è ancora più perplessa. Dunque Booth lo rifarebbe? Riavrebbe comunque Parker, nonostante tutte le difficoltà che sta vivendo con Rebecca? Non sarebbe tutto più semplice se Parker non fosse preso in mezzo ai loro litigi e tira e molla?
Dio, no, no, Bones. Parker è mio figlio!”, esclama Booth. “Qualsiasi cosa stiamo attraversando, non riguarda questo. Lui lo sa“.
Questo è quello che di solito i genitori dicono per giustificarsi“, ribatte Brennan scettica. Ora non si riferisce più soltanto a Booth e Parker. Lui lo capisce.
Sai, io non ho abbandonato Parker, va bene?“, le dice. “Non farei mai quello che hanno fatto i tuoi genitori“.
Ma Brennan seguita ad essere confusa. Successivamente scomoda persino Abramo. Praticamente l’unica storia della Bibbia che non piace a Booth, perché c’è un padre che uccide il figlio non appena Dio glielo comanda. “No, Abramo non uccide Isacco“, gli ricorda Brennan.
Ma il vecchio Abe, sai, ne aveva l’intenzione“, insiste Booth.
Pensavo che quella che aveva fosse fede“, obbietta Brennan.
Booth non ci sta. Anche lui ha fede, ma col cavolo che ucciderebbe Parker solo perché glielo indica Dio. Anche Brennan non si arrende: rammenta che il Messaggero di Dio ha fermato la mano di Abramo all’ultimo momento. Il Messaggero rappresenta il Bene, ciò che si ritiene giusto. Ergo, lei ricava da questo mito che l’amore per i figli deve essere assoluto e bisogna ricordare sempre qual è la verità. Booth la sbircia divertito. “Sei sicura di non essere religiosa?”, le chiede.
L’indagineantropologica di Brennan comunque si estende anche a Cam.
I loro rapporti sono sempre abbastanza competitivi e tesi. Ma Cam è una donna in carriera come Brennan, una che sembra aver dedicato al lavoro gran parte della sua vita. Così le domanda se vuole avere figli. Forse, risponde Cam, se trova qualcuno che faccia al caso suo. Ma è perplessa. “E’ incinta?”, chiede a Brennan.
Lei si affretta a negare, ma primaguarda Booth. La scena è molto divertente. “Perché guardi me?“, esclama lui.
Alla fine, non credo che Brennan raggiunga conclusioni concrete su tutta l’annosa faccenda. Lei e Booth si ritrovano al Diner, a riflettere sul caso appena risolto. Sebbene io sia certa che nella prima stagione una volta abbia detto l’esatto contrario, Booth sostiene che gli piace pensare che le persone possano cambiare.
Fede e speranza, giusto?“, chiede Brennan.
Giusto“, le sorride Booth.
Angela ci aggiungerebbe anche l’amore“.
L’amore è una buona cosa“.
In quel momento arrivano Rebecca e Parker. Con Drew.
L’atmosfera si raffredda. Booth è urtato dal fatto che Rebecca abbia voluto presentargli Drew in presenza del bambino. Poi soprassiede, si adegua per amore dell’entusiasmo di Parker, che, beata ingenuità infantile, vuole tutti gli adulti intorno a sé sorridenti e amici. Se solo il mondo potesse funzionare come negli occhi dei bambini, vero?
Consiglio di osservare Rebecca, il modo in cui guarda Booth con in braccio il loro figlio. Ha l’aria di provare sempre qualcosa per lui.
E anche Brennan si volta a guardare Booth. Nonostante il collega le abbia detto che può restare, lei manifesta un inconsueto tatto e se ne va. Sulla porta del Diner si gira verso Booth. E la sua espressione è più difficile da decifrare di quella di Rebecca.
Credo che stia pensando a Booth e alla sua paternità. A ciò che lei stenta a capire e che invece lui vive appassionatamente, a dispetto delle difficoltà. Forse la sua è ammirazione per un padre fedele al proprio figlio.

Guarda chi si rivede

Jessika Capshaw, che qui troviamo nel ruolo di Rebecca, ha già lavorato con David Boreanaz in precedenza, nel film “Valentine”. Ha poi partecipato alla serie “The Practice”.

La scena

Tutti gli squints, compresi Cam e Booth, che a turno pugnalano un manichino per determinare la forza con cui sono stati inferti i colpi alla vittima. Un montaggio molto divertente. Per la cronaca la “vincitrice” è Angela. E così scopriamo che è alta 1.75 e pesa 61 kg (tutti muscoli).

La battuta

Booth: “Distruggono tutto ciò che si mette sulla loro strada. Non sono esseri umani“.
Brennan: “Le madri?“.
Booth: “Uh?“.
Brennan: “Stavo parlando delle madri“.
Booth: “Sto parlando degli assassini“.
Brennan: “Capisco gli assassini. Ma non capisco le madri“.

Il mio parere

Un secondo episodio che mi è piaciuto veramente molto, sia per le dinamiche tra i personaggi che per il caso coinvolgente. Bella anche la novità visiva delle immagini che sfumano l’una nell’altra in un caleidoscopio di colori. Ho apprezzato che quest’anno la stagione tenda ad addentrarsi maggiormente nella vita e nel passato di Booth. Di lui, finora, avevamo saputo solo qualche dettaglio sui suoi trascorsi lavorativi. Adesso pare che scopriremo qualcosa di più su di lui come uomo. La prospettiva non può non allettarmi.

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