Il caso

Un’esplosione devasta una suite uccidendo diverse persone e mandando il cadavere di una ragazza fin sul lampadario.
E’ solo l’inizio di un complicato caso che coinvolge il Ministero degli Affari Esteri, la Colombia, i cartelli della droga, e tanto altro…

I protagonisti: particolari, dinamiche, evoluzione

Andiamo subito al sodo: la puntata precedente è terminata con Booth e Cam a letto insieme, per cui, siamo sinceri, tutti ci stiamo chiedendo: e adesso? E’ stata la questione di una notte? O si sono rimessi insieme? Come si comporteranno?
Abbiamo un piccolo indizio in proposito, già prima della sigla. Sul luogo del delitto di questo episodio, Booth e Cam si scambiano un’occhiata. Lui la guarda in tralice, lei gli sorride.
Mmm… Un po’ poco, ma significativo.
Peraltro Booth pare di buonumore (la soddisfazione sessuale lo rilassa?): in ascensore con Brennan, canticchia con la classica musichetta di sfondo. Quella che di solito, lo ammette lui stesso, non piace a nessuno.
E la balli pure“, nota Brennan.
Forse sto oscillando un po’“, concede lui.
E qui io vorrei puntare l’attenzione sulla replica di Brennan:
Secondo i Buddisti, se siamo capaci di lasciar andare noi stessi nel momento presente, senza distrazioni o desideri, sperimentiamo la verità“.
Ok. Qualcuno si chiederà cosa c’entri questo discorso buddista con il canticchiare una canzone in ascensore? In effetti, a mio avviso, assolutamente nulla, ma osservate Brennan mentre lo dice: alle parole “lasciar andare noi stessi” e “desideri“, guarda Booth. I suoi occhi vagano sul volto e sul collo di lui. Specialmente quelli sul collo sono più di sguardi casuali, anche se ovviamente sono pressoché certa che lei non si accorga nemmeno di guardarlo così. Figuriamoci.
Tornando a Booth e Cam, successivamente, al Jeffersonian, lui la prende da parte per sapere se per caso qualcuno sa che loro, sì, beh… insomma… “Che andiamo a letto insieme?”, semplifica lei.
Booth la rimprovera: deve stare attenta a parlarne così alla leggera. Cam gli fa notare che veramente è lui ad aver tirato fuori l’argomento. Ma Booth insiste. Dice che Angela ha quasi poteri psichici per quel genere di cose. “Quindi non pensarmi neanche, quando c’è lei in giro. Specialmente nudo“.
Cribbio, però ora così ci penso io… !!!
Naturalmente vengono colti in flagrante, proprio nel mezzo di questo discorso. Non da Angela. Ma da Jack. Momento di imbarazzo. Nessun commento. Però Jack ha capito. Ha capito, eccome. Infatti non manca di lanciare un immediato input ad Angela:
So qualcosa“, le rivela. “E quando la saprai anche tu, dovresti sapere che io so. Ma sento che non ne possiamo parlare, finché tu non lo saprai indipendentemente da me“.
E Jack non tarderà ad essere accontentato. Cam, che fino a quel momento si è dimostrata molto indifferente e professionale, “scivola” su una gaffe inaspettata: vedendo Booth stanco e preoccupato, lo accarezza sulla nuca mormorandogli dolcemente di andare a prendersi un caffè. Con tutto il gruppo presente. Angela rimane a bocca aperta. Jack ammicca. E Booth salta per aria come qualcuno che si sia seduto su un petardo. Un petardo acceso.
L’unica che, neanche a farlo apposta, non si accorge di niente, è Brennan. E per sicurezza, Booth se la porta via, proponendole caffè e torta di ciliege.
Detto questo, ecco qualche considerazione.
Il gesto di Cam è stato involontario o studiato?
Sui forum americani ne hanno discusso molto. Personalmente credo che sia stato involontario. Non lo affermo in base a nessuna speculazione particolare, è proprio il gesto in sé a sembrarmi naturale e spontaneo: va a letto con Booth, toccarlo le è venuto d’istinto.
Credo che se avesse voluto affermare davanti a tutti il loro legame, avrebbe scelto un altro modo, più incisivo. Soprattutto nei confronti della partner di lui.
Certo, bisogna anche determinare se c’è un effettivo legame da affermare…
Mi chiedo in cosa possa sperare una donna che finisce per essere la terza scelta. Che arriva dopo l’ennesima rottura con la ex con cui Booth condivide un figlio e la collega/amica con cui non c’è il coraggio di tentare o ammettere un coinvolgimento.
La reazione di Booth alla sua carezza non è lusinghiera. Da un lato il suo desiderio di tenere la relazione nascosta è comprensibile ed in carattere. Sappiamo che Booth è una persona riservata. Nella prima stagione ci ha impiegato un po’ per aprirsi e raccontare di avere un figlio, per esempio. E considerato il gossip di cui è stato oggetto a causa della sua rimpatriata con Rebecca, ha un senso che voglia tenere per sé un rapporto con il capo del dipartimento forense del Jeffersonian.
Ma questi sono i motivi più scontati. Penso ce ne siano anche di più reconditi. Brennan in primis. Per mille e una ragione. Ragioni che forse diventeranno più evidenti nei prossimi episodi.

Nel frattempo Jack continua la sua danza di corteggiamento intorno ad Angela, fatta di piccole attenzioni, piccoli gesti.
Bisogna ammettere che è molto carino.
Ancora però non è chiaro se Angela “raccolga” oppure no. Sorride, è sicuramente divertita, forse gratificata.
Se sia interessata invece non riesco a capirlo.

Vale la pena di citare anche la scena in cui Brennan entra nell’ufficio di Booth e lo trova a lavorare al computer. Si stupisce. Il pc è sempre stato lì, sulla scrivania di lui, ma lei non l’ha mai visto lavorarci, finora. Questo mi porta a riflettere sugli studi di Booth.
Nella serie in genere passa per il tipo intuitivo e d’azione, l’ex soldato, ma non si fa mai riferimento alle scuole che può aver frequentato, ad una laurea. Che pure deve avere. Fermo restando che spesso “Bones” sembra essere un universo a sé stante, dove le tempistiche e le leggi non sempre corrispondono al mondo reale, va detto che tra i vari requisiti occorrenti per diventare un agente dell’FBI, la laurea è fondamentale. Per cui il nostro Booth deve per forza essere laureato in qualcosa. Ma in cosa?
Pare che di norma molti agenti siano laureati in legge. Però francamente non mi sembra che Booth sia il tipo da giurisprudenza…
Nei forum americani se ne parla tuttora.
Gli autori non ci hanno ancora offerto risposte.
Del resto non sappiamo nemmeno l’effettiva età di Booth.
Brennan è coetanea di Emily Deschanel. Classe 1976. E’ quindi possibile che Booth, come David Boreanaz, sia del 1969?
Alcuni, sui forum, ritengono che sia più giovane, del 1971 o del 1972.
A seconda dei casi, può essersi quindi laureato prima di entrare nei Rangers o durante la carriera militare. Ma di sicuro il suo ufficio, all’FBI, è pieno di diplomi e certificati. Osservate bene. Ce n’è una parete intera. In uno ho letto con chiarezza “Award of excellence”. E ho distinto un trofeo con un uomo armato di fucile. Ci sono anche foto di auto d’epoca ed una di un giocatore di hockey (lui da ragazzo?). Ovviamente foto di Parker. E almeno tre mappamondi in diversi formati. E diverse medaglie (tutte sue o di famiglia?).
Notate comunque come David contribuisca chiaramente alla caratterizzazione del proprio personaggio: l’amore per le auto d’epoca e l’hockey (nonché per i calzini colorati) è tutta farina del suo sacco.

Chiudo ritornando all’argomento principale. Booth e Cam. E Brennan.
Il caso di questa puntata, a causa del Dipartimento degli Affari Esteri e dell’Immunità diplomatica dei sospetti, è antipatico, difficile. Cam propone di falsificare alcune prove per costruire un bluff che induca la principale sospettata a confessare. Un tipico trucco da poliziotti. Che però non piace per niente a Brennan.
E’ una sequenza interessante, perché ci mostra Booth preso tra due fuochi: inizialmente è palese come sembri d’accordo con Cam, ma la disapprovazione di Brennan lo tocca. Rifiuta il piano di Cam. Decide di tentare la via meno facile ma più onesta.
Sul web qualcuno ha scritto che questo prova che Booth è un cavaliere senza macchia. Io credo che provi più che altro la profondità della sua “connessione” con Brennan. L’abbiamo già visto aggirare le regole, in passato. E se non ci fosse stata Brennan, forse l’avrebbe fatto anche stavolta.
Ma Brennan c’è.
E penso che presto o tardi lo capirà anche Cam.

Guarda chi si rivede

Una piccola curiosità per i fans di “Buffy” ed “Angel”. In una sola scena, nel ruolo di un testimone interrogato da Booth, appare John Kassir, che, per la cronaca, all’epoca della messa in onda, era il marito di Julie Benz, la leggendaria Darla. I due si sono poi separati.

La scena

Segnalo gran parte delle scene con Brennan, Booth e Alex Radziwill, del Dipartimento degli Affari Esteri. Perchè?
Perché Radziwill è un nano e la mancanza di tatto di Brennan dà luogo, in genere, a battute al vetriolo.
Per esempio quando lei rimprovera Booth per l’eccessiva gentilezza nei confronti di Radziwill:
Anche tu non vuoi dire nulla per non ferire i suoi piccoli sentimenti“. Poi, rivolgendosi a Radziwill, specifica: “Non intendevo dire che i suoi sentimenti sono piccoli, ma che ha dei sentimenti a riguardo dell’essere piccolo“.
Finisce per “contagiare” anche Booth. Durante una discussione con Radziwill, lui si lascia scappare: “Coraggio, Alex. Piccoli passi“. E ammutolisce. “Senza offesa“, aggiunge.
Brennan invece scoppia a ridere. “L’ho capita! Sono piccoli passi perché è così piccolo!“. Quindi fissa Radziwill e ammutolisce anche lei. “Sì, è probabilmente offensivo“.

La battuta

E’ stato un bel momento, sai? Io che traducevo per te” – Booth, dopo aver spiegato a Brennan il linguaggio criptico del Dipartimento degli Affari Esteri.

Il mio parere

Come già scritto nell’introduzione della recensione, non è uno dei miei episodi preferiti. Dopo quello precedente, mi ero aspettata qualcosa di più su Cam e Booth ed il caso mi ha abbastanza annoiata. Al contrario di Jack, non sono particolarmente affascinata dalle cospirazioni. Ma il lato positivo di “Bones” è che, anche negli episodi di passaggio, ci sono sempre scene e dialoghi da ricordare. Per questo mi piace. E… mi raccomando… non pensate a Booth nudo quando Angela è in giro.

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