Backstage

Nei trailer che la Fox ha trasmesso per quest’episodio c’è una scena che non appare nell’episodio. Brennan è nella buca dove è stato ritrovato il cadavere della vittima ed improvvisamente si gira esclamando “boo!” e spaventando Booth, che la rimprovera, richiamandola alla professionalità.
Peccato perché era una scena simpatica.

Il caso

Questo episodio racconta di un bosco, di un cadavere decapitato, della leggenda dello spettro assassino di una strega in cerca della propria testa. E la dottoressa Brennan fa una nuova conoscenza maschile.
Chiaramente ispirato al film “The Blair Witch Project”.

I protagonisti: particolari, dinamiche, evoluzione

Se l’episodio precedente si incentrava sulla fede, questo ruota intorno al tema del tradimento. Come?
Succede per caso. Con un semplice gesto.
Siamo in laboratorio. Booth e gli squints sono riuniti di fronte alla visione raccapricciante di un filmato rinvenuto nella videocamera della vittima. E, turbata, Cam cerca la mano di lui, la stringe. Booth, coinvolto dal video, ricambia.
E dietro di loro, Brennan assiste alla scena.
Finalmente, a ben quattro episodi di distanza da quando l’avevano capito Jack e Angela, si rende conto che il suo partner e il suo capo hanno una relazione.
Ops.
E come reagisce?
Il mio personalissimo parere è che lei, razionalmente, reagisca come un’amica offesa a cui il partner ha negato la condivisione della propria vita privata, ma, impulsivamente, a livello emotivo, si comporti anche come una donna gelosa. Una donna delusa nelle proprie aspettative.
Perché affermo questo?
Mi spiego. Subito dopo aver scoperto di Booth e Cam, Brennan incontra il fratello della vittima, Will. Hanno delle cose in comune: come lei e Russ, Will e il fratello minore sono rimasti orfani giovanissimi. Ma, mentre Russ se n’è andato e Brennan è finita in orfanotrofio, Will ha lasciato gli studi per prendersi cura del fratello.
Ovviamente Brennan ne resta molto colpita, ma… non posso fare a meno di chiedermi se, rimanendo all’oscuro del rapporto tra Booth e Cam, avrebbe avuto lo stesso atteggiamento…
In fondo, anche nella prima stagione, aveva incontrato un uomo, giovane e attraente, Jesse Kane, alla ricerca di un genitore scomparso. Anche allora si era stabilita una certa affinità e lui aveva anche tentato di baciarla, ma Brennan non aveva valicato certi limiti.
In questo caso particolare, sembra avere persino troppa fretta.
Prenderò un caffè con Will“, annuncia a Booth.
E’ stata una cosa veloce“, commenta lui.
Ed ora soffermatevi attentamente sulla replica di lei.
Le persone hanno bisogno di connessioni, Booth. Persino io. Ovviamente tu ne hai una con Cam“.
Ah!!! Lo sapevo!!!
Booth è colto alla sprovvista. Balbetta un “cosa?“. Lei prosegue l’offensiva dicendogli che pensava che l’avrebbe informata: non è forse questo essere partners? Non bisognerebbe raccontarsi le proprie vite?
Lui è troppo sorpreso, non trova le parole. Brennan taglia corto. “Scusa, avevo dimenticato quanto ti imbarazza parlare di sesso“.
Bel colpo. Un modo per aumentare ulteriormente il suo disagio. La discussione si interrompe.
Prima impressione?
Brennan si sente tradita. E’ chiaro e lampante.
Sicuramente uno dei motivi è legato alla sfera del rapporto professionale e amichevole con Booth. Non solo lui ha omesso di dirle di avere una storia, ma soprattutto di averla con Cam Saroyan, la donna con cui, sebbene in maniera più lieve rispetto ai primi episodi, lei è in competizione. Da questo punto di vista, il suo fastidio è comprensibile. Cam è una presenza estranea a cui si sta faticosamente abituando ed ora scopre che ha “sconfinato” nel territorio della sua personale partnership. Mettendolo a parte delle proprie intenzioni con Will, lei vuole dimostrargli come lui avrebbe dovuto comportarsi.
Ma c’è sicuramente anche un altro motivo, più sottile e di natura esplicitamente “possessiva”. Sembra infatti che Brennan, nello scoprire che Booth ha una donna, voglia immediatamente avere un uomo.
Questa non è solo la reazione di una collega offesa. Assomiglia alla gelosia. Alla voglia di rivalsa di una donna che è abituata a pensare che l’uomo che ha accanto sia lì solo per lei e che scopre invece che ha attenzioni anche per un’altra. Si tratta solo di una leggera, vaga sfumatura, ma…
Analizziamo i dialoghi successivi.
Booth e Brennan sono in laboratorio, discutono del caso, e lei non perde occasione di ricordargli che prenderà il famoso caffè con Will. Booth manifesta preoccupazione. Le ricorda che stanno indagando sulla morte del fratello di quell’uomo: uscire con lui non comporterà della confusione?
Riesco a separare le cose“, ribatte Brennan e, vedendo Cam avvicinarsi, gli lancia un’occhiata di sfida. “Proprio come te“.
Anche qui emerge la ripicca dell’amica offesa. Ma anche l’altra sfumatura di cui parlavo… C’è anche una ripicca squisitamente femminile. Booth si diverte con la Saroyan?
Bene. Allora lei gli dimostrerà che si può divertire a sua volta.
Terzo scambio. Avviene dopo che Brennan ha già bevuto il caffè con Will. L’incontro è andato bene. Hanno anche parlato di musica e noi abbiamo così scoperto che a lei piacciono i Massive Attack (per l’integrazione di politiche radicali nella loro musica).
In laboratorio invece il discorso scivola sulla possibilità che l’omicidio al centro dell’indagine possa essere di natura passionale, legato alla possibile gelosia della ragazza del morto. O almeno è una delle ipotesi di Booth e chiede a Brennan cosa ne pensi.
Non saprei“, ribatte lei. “E’ più il tuo territorio“.
E qui è la reazione di Booth ad essere interessante. Va subito sulla difensiva. “Cosa? Cosa? Io starei tradendo?”.
Intendevo solo che tu usi la psicologia“, obbietta lei.
In effetti è vero: il territorio delle ipotesi psicologiche appartiene, tra i due, a Booth. Ma lui crede immediatamente che lei si riferisca al tradimento.
Perché?
Perché, come già si notava nei precedenti episodi, sorprendentemente Booth si comporta davvero come se si sentisse un traditore. Il legame con Brennan è estremamente forte e pare che gli faccia vivere gli altri rapporti come “sbagliati”.
E in parte anche perché nella voce di lei l’accusa c’è, velata ma evidente. Difatti poi aggiunge: “Sei molto suscettibile. Forse è a causa di tutto quello che fai di nascosto…”.
Ah… Frecciata!
Sono discreto, ok?“, si difende Booth. “E’ una cosa diversa. Un gentiluomo è discreto“.
Ma dai, Booth. Questa della discrezione è una scusa debole.
Riferire alla tua partner che hai una storia non significa certo essere poco discreto. Su, su, non arrampicarti sugli specchi.
In un quarto dialogo, dopo un ennesimo battibecco dovuto ai nervi poco saldi di entrambi, lui tira finalmente fuori il nocciolo della questione. “Bones, non so perché non ti ho detto di Cam“, rivela. “Non volevo che diventasse strano, ok?”.
Brennan ha perplessità sul significato del “diventare strano”. E le ho pure io.
Se due sono semplicemente partners e amici, come può la relazione di uno di loro causare stranezza al rapporto?
Ed eccovi la complicata (e alquanto contorta) spiegazione di Booth: “Siamo partners, capisci? Insieme per tutto il tempo, giusto? Tu sei una donna e io sono un uomo“.
Wow. Come analisi, è acuta.
E quindi?
Quindi Booth prosegue nell’impervio cammino. “Non ho mai avuto un rapporto come questo, in cui siamo come… come due ragazzi… eccetto che tu, sai, tu non sei un ragazzo…“.
No“, concorda Brennan. “Non lo sono“.
E il fatto che non lo sia cosa comporta?
Che Booth non si è confidato con lei perché sarebbe stato imbarazzante?
Andiamo, che stupidaggine… Non si è vergognato a confidarsi con lei riguardo a Rebecca. Addirittura le ha rivelato il suo più doloroso segreto relativo alla guerra. E avrebbe difficoltà a dirle di avere una donna solo perché lo è anche lei?
Se si è veramente e soltanto amici, il sesso di uno o dell’altro non conta e non ci sono problemi a confidarsi. Il punto è però che Booth e Brennan, sebbene si ostinino a non ammetterlo, non sono solo amici. Il loro rapporto – qui Booth dice l’unica cosa sensata, non ne ha mai avuto uno simile – è talmente intenso che quelli con terze persone finiscono per esserne limitati.
Dovrei sentirmi a disagio perché voglio uscire con Will?“, chiede Brennan sempre più attonita.
Certo che no. Perché essenzialmente, sai, tu sei un ragazzo come me“, insiste Booth. “Ma non veramente“.
Questo vuol dire che per me tu sei essenzialmente una donna“, replica Brennan.
Ben ti sta, Booth. Prendi e porta a casa.
Il poverino sbianca. “No, no. Preferirei non essere una donna, se non ti dispiace“.
Lei puntualizza che sta solo cercando di seguire il suo ragionamento. Auguri.
Saggiamente Booth capitola e propone di lasciar perdere, per il momento.
Sì, Booth. Lascia perdere. E’ meglio.
Dentro di te, sai perché non hai detto di Cam alla tua partner.
Perché, irrazionalmente, temevi di ferirla, di farla arrabbiare, di allontanarla.
Di perderla.
Non te lo spieghi. Non vuoi. Però è così.
Ma arriviamo alla conclusione.
Salta fuori che Brennan ha scelto l’uomo sbagliato per rifarsi su Booth.
Will è nientemeno che l’assassino. E Booth va ad arrestarlo proprio mentre è a cena con lei. Si sono anche baciati.
Attenzione alla reazione di lei quando vede sopraggiungere Booth.
Fa una risatina molto femminile, come se per un attimo pensasse che lui sia lì per spiarli, per interromperli con un pretesto, per gelosia. In quella risata, c’è la sua soddisfazione di donna nel mostrarsi a Booth in compagnia di un uomo che la trova attraente.
Peccato che la soddisfazione duri un istante. E si trasformi per lei in delusione. Forse anche in umiliazione. Voleva prendersi una rivincita verso il suo partner ed invece si è trovata a lasciare un ristorante in lacrime, mentre lui ammanettava l’uomo che aveva appena baciato.
Nell’ultima scena la ritroviamo sconfitta e demotivata. Si lamenta di scegliere sempre gli uomini sbagliati.
Le nostre percezioni sono sempre alterate da ciò che speriamo, temiamo, amiamo“, le fa notare Booth. “Facciamo del nostro meglio“.
Temo che il mio meglio non sia abbastanza“, mormora lei. “So leggere le ossa, non le persone“.
Però non hai avuto problemi a capire me“, dice lui.
Eh, già, e questo non suggerisce nulla di importante a nessuno dei due? No, eh?
Lei sorride. Lui deglutisce. E’ coinvolto, toccato dai sentimenti di Brennan.
Che si nasconde dietro il fatto che le piaccia stare sola. Mi fa tenerezza in questa scena. La capisco. Pure io sembra che me li scelga con il lanternino. E spesso la penso allo stesso modo.
Purtroppo però io non ho Booth.
Non sei sola“, la rassicura infatti lui. E nella penombra dell’ufficio le offre un abbraccio.
Tra ragazzi.
Vabbé… I ragazzi non si abbracciano così a lungo. E non con quella dolcezza.
Ma per ora non diciamolo a Booth e Brennan.
Bellissima scena, comunque.
C’è altro?
Solo alcuni particolari relativi agli squints.
Vediamo poco di Angela e Jack, ma abbastanza per capire che la loro relazione sta proseguendo senza intoppi. Lei è turbata dal filmato dell’assassinio ed ogni volta Jack ne approfitta per abbracciarla.
Cam racconta invece di aver perso la madre a ventitré anni. Le è anche apparso il suo spettro, che le ha indicato dove trovare la collana che ora porta al collo. La cosa affascina Zack. Le domanda se abbia avuto paura, durante l’apparizione.
No“, risponde Cam. “Mi sono sentita amata“.
Zack è combattuto, perché la sua mentore, Brennan, pensa che determinate cose non siano possibili e Cam gli chiede che cosa ne pensa lui.
Penso che se fossero possibili sarebbe meraviglioso“.
Già.

La canzone

“Nightbirds” di Ryan Adams, sul dolcissimo finale.

La scena

Brennan vuole fare un esperimento.
Zack, stenditi a terra“, ordina.
A faccia in giù o a faccia in su?“, chiede lui.
A faccia in su“.
Questa sarà bella“, commenta Booth.
E infatti eccovi Brennan che trascina il povero Zack per il pavimento, tirandolo per un braccio.
Una deliziosa scenetta in puro squint-style.

La battuta

Booth: “Era strano come, sai, “L’esorcista” o “Elm Street”…“.
Brennan: “Di che cosa stai parlando?”.
Booth: “
Sono film, ok, Bones? Film così spaventosi che va a finire che ti fai la pipì nei pantaloni“.
Brennan: “Buono a sapersi“.

Il mio parere

In apparenza questo non risulta uno degli episodi migliori. Il caso non mi ha particolarmente coinvolta e ho badato molto di più a ciò che accadeva ai personaggi. Ed è proprio questo il pregio della puntata. Brennan e Booth e tutto ciò che gravita in sospeso tra loro. Amici, colleghi, che si sentono traditore e tradita come se fossero invece amanti. Trovo che gli autori abbiano fatto un’ottima analisi psicologica di entrambi, rendendoli umani e realistici nelle loro imperfezioni e contraddizioni. Particolarmente in questo episodio ho l’impressione che Booth e Brennan si comportino come due adolescenti alle prese con qualcosa di troppo grande che ancora non riescono a capire. Lui si muove maldestramente tra due donne, fuggendo dalla novità di un rapporto speciale che il suo istinto non ha per ora la capacità di classificare; lei, proprio come una ragazzina, prova una gelosia irrazionale per il compagno con cui non ha nemmeno mai fatto discorsi romantici. Eppure è un po’ come se lo ritenesse suo.
Ripeto, davvero un’ottima introspezione psicologica.
A noi fans non resta che sperare che questi due crescano. Insieme.

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