Il caso

Da un fiume emerge una cassa contenente uno dei cadaveri più insoliti mai apparsi nella serie: il corpo di una donna, completamente disossato. Ma cosa può avere a che fare, quindi, un’antropologa forense come Temperance Brennan con un caso in cui non ci sono ossa?
Beh, abbiate fiducia in Booth…

I protagonisti: particolari, dinamiche, evoluzione

Se l’episodio precedente mi aveva dato parecchio da pensare, questo ha un po’ confermato le mie conclusioni. Cioè che, anche se solo per un breve lasso di tempo, Sully è stato potenzialmente pericoloso per la nostra coppia preferita.
C’è una corrente di pensiero tra una parte di fans secondo cui Brennan non provi un particolare sentimento per Sully ma solo il desiderio generale di aprirsi, di provare ad essere la donna “normale” con una normale relazione, come tante volte le hanno suggerito Angela o lo stesso Booth.
In questo senso quel che accade con Sully sarebbe accaduto comunque anche con un altro uomo, perché il cambiamento è in lei.
Ci ho riflettuto molto ma non sono d’accordo, non completamente.
E’ probabile che ciò che unisce Brennan a Sully sia soprattutto il desiderio di lei di modificarsi, di dimostrare a se stessa e magari a Booth o ad Angela di poter avere una vera storia con una vera intimità, ma non credo affatto che Sully sia un puro caso.
A mio avviso, la spinta ad agire per Brennan nasce anche dal fatto che Sully ha determinate caratteristiche sue, un insieme di peculiarità che per lei valgono la pena.
Innanzitutto è colto, intelligente, con una certa personalità. Ha qualcosa, per intenderci di vagamente simile al professor Stires apparso nella prima stagione. E non tutti gli uomini sono così. Per spiegarmi… ricordate Charlie, il ragazzo dei pacchi della piccola cittadina di Aurora, con cui si suppone che Brennan abbia avuto un’avventuretta sempre nella prima stagione?
Beh, se, poniamo, fosse ricomparso a Washington e ci avesse provato seriamente con lei, voi credete che Brennan, per quanto cambiata ed evoluta, si sarebbe data pena di tentare una vera relazione con lui?
Mmm… non credo proprio.
Brennan non può aprirsi con chiunque, le occorre un tipo d’uomo almeno apparentemente con la fibra adatta.
Sully ha anche un’altra caratteristica speciale: è un “amico” di Booth.
Pensate che questo non abbia un peso?
Secondo me ne ha parecchio. Agli occhi di Brennan la considerazione professionale e personale che il suo partner dimostra per Sully deve rappresentare un incentivo.
E perlomeno sino a metà di questo episodio, tutti questi “bonus” stanno funzionando.
Pare che Sully sia riuscito là dove hanno fallito altri, finora. Ha messo a Brennan la voglia di una vacanza autentica. Niente viaggi in Sud America a scavare tombe. Solo semplici ferie, da passare ad amoreggiare con lui sulla barca che intende comprare, ancorata in porto in città. E non sembra proprio che Brennan debba sforzarsi di staccarsi dal suo amato lavoro. Anzi, non vede l’ora di sfuggire a Booth e ogni volta che lui tenta di coinvolgerla nel caso, dà proprio l’impressione di essere infastidita dalla sua intrusione.
E’ persino spiritosa. Davanti al corpo disossato dell’episodio fa una battuta che in inglese è perfetta: “No bones (ossa), no Bones“.
La riconoscete?
Io fatico, in verità.
E non posso credere che questo entusiasmo nasca solo da un cambiamento interno di lei. Mi pare troppo genuino. E’ evidente che Sully le sta piacendo, che sta cominciando a contare, che è predisposta ad approfondire.
Per questo lo ritengo potenzialmente pericoloso: se sapesse giocarsele bene, avrebbe le carte in regola per entrare davvero a pieno titolo nella vita di Brennan e magari scalzarne anche Booth.
Ma il problema di Sully è che invece le carte… le spreca.
Per eccesso di egoismo e di fretta maldestra.
Infatti l’entusiasmo partecipe di Brennan si interrompe bruscamente, quando lui fa una proposta piuttosto impegnativa. Prendersi un anno sabbatico e mollare tutto per seguirlo ai Caraibi.
Questo è proprio un passo falso.
Brennan si irrigidisce, in preda ai dubbi. Chiede consiglio ad Angela, che ovviamente le dice di accettare, usando le stesse motivazioni di Sully: la vita non è solo lavoro, soprattutto il loro, deve allontanarsi per un po’ da morti e omicidi e divertirsi.
Ovviamente Brennan si confida anche con Booth e…
Prima però ricapitoliamo: come si sta comportando Booth?
Dopo una prima fase (episodio 2×14) in cui non voleva saperne di aiutare Sully con Brennan e una seconda (episodio 2×15) in cui invece ha cercato di agevolare la coppia, ora è passato ad una terza fase di insofferenza.
O condiscendenza, come la definisce la stessa Brennan.
Chiaramente lo infastidisce vedere la sua partner così ansiosa di scappare in vacanza e cerca sempre di trovare nuovi pretesti per trascinarla al lavoro con sé. O per intrigarla, come quando le rivela di aver parlato di lei durante la terapia con Wyatt, incuriosendola, e poi rifiutandosi di scendere in particolari.
A parte la naturale gelosia, credo che senta minacciata la loro partnership. Forse lo ha capito proprio alla fine dello scorso episodio, quando l’ho sospettato io. E sicuramente non è abituato a una Brennan che preferisce un uomo al Jeffersonian. Se non erro l’ultima volta che lei è stata in vacanza, è andata a trovare il fratello Russ, ben altra cosa.
La notizia che Sully vuole portarsela via da Washington per un anno, lo lascia certamente spiazzato, glielo si legge in faccia. Non se lo aspettava. Eppure anche lui le dice di andare. Poco prima Angela gli ha detto che lui è un “romantico in senso stretto”, uno che ha fatto della lotta contro il crimine una missione, mentre Sully è un romantico in senso ampio, uno di larghe vedute.
Premettendo che non condivido il pensiero di Angela, questo commenta tocca Booth. Obbietta di essere anche lui di larghe vedute. “Nessuno è più ampio di Seeley Booth“, proclama.
Ampio o no, Booth conosce Brennan a sufficienza e la rispetta. Sa che deve decidere da sola e che lui non ha particolari diritti sulle sue scelte. E, nonostante l’insofferenza, Sully gli sta comunque simpatico. Continua a considerarlo un bravo ragazzo.
In una scena, fa anche a Brennan l’elenco dei suoi passati, fallimentari, incontri. Cita Michael Stires, cita David – il tipo conosciuto su Internet – che a quanto pare (noi non l’avevamo mai saputo) si è rivelato membro di una setta (?!), naturalmente Will, il fratricida. E ci aggiunge un “fisico che non riusciva ad allacciarsi le scarpe“… Si riferisce forse a Peter, il boyfriend con cui Brennan aveva rotto all’inizio della serie? Ma lui lo ha conosciuto?
Oppure è stata Brennan a raccontargli di Peter?
In ogni caso, combattendo gli attacchi di testosterone, Booth non si oppone. Contrariamente a Sully, per lui l’autonomia e la libertà di Brennan non vanno prevaricate.
Ma Brennan cosa pensava che lui avrebbe fatto?
Apparentemente sembra sorpresa. Credeva che Booth avrebbe tentato di dissuaderla dal partire? Lo sperava?
Sully ne era quasi sicuro. Nell’ultimo confronto con Brennan, inizialmente, ritiene che l’ostacolo sia Booth, che sia lui a mettersi in mezzo. E comunque insiste sul solito punto: dice a Brennan che quello che lei sta facendo è importante, ma non deve consentirgli di condizionare tutta la sua esistenza…
Non ha davvero capito niente.
E Brennan non va. Non può. Per mille motivi, alcuni dei quali forse non ammetterebbe mai. E finalmente sceglie il cuore, l’istinto, a discapito della sempre tanto sbandierata razionalità.
A proposito della sua scelta trovo che ci sia una frase-chiave, nell’episodio. La dice a Brennan un professore cinese. In realtà lui la sta rimproverando di aver abbandonato l’antropologia pura per le indagini poliziesche, ma sono parole che si adattano anche alla sua situazione: “Lei prima si dedicava ad una verità molto più grande e senza tempo, ora è solo uno strumento di chi ha preoccupazioni di minore importanza“.
La verità molto più grande e senza tempo per me è quella che da due anni Brennan cerca con Booth: le identità delle vittime, la giustizia, la vera amicizia.
Chi ha preoccupazioni di minore importanza è Sully, che pensa solo alla propria esigenza di evasione.
Brennan decide e piange. Tanto.
Di preciso non so perché. Perché Sully in ogni caso le mancherà?
Perché sente di aver fallito nel tentativo di essere “una ragazza” come tutti le hanno sempre consigliato?
Perché forse sognava di potersi innamorare davvero e non ci è riuscita?
Chi lo sa, forse è tutto questo insieme…
Personalmente posso dire che l’ultima scena, – Brennan che saluta Sully che si allontana sulla barca – per metà, non mi è piaciuta. C’è un’aria di tristezza che trovo inutile. Nessuno sta puntando un fucile alla schiena di Sully per costringerlo a partire. Se veramente amava Brennan, avrebbe potuto trovare un compromesso, tra le sue esigenze e quelle di lei. Ma evidentemente l’unica che doveva sacrificare qualcosa era Brennan.
E poi… perdonatemi… ma chiamare la barca “Temperance” m’è parso proprio patetico. Romanticismo coreagrafico, ma privo di sostanza.
Per fortuna, i pianeti si sono riallineati con l’arrivo di Booth: Brennan si gira e… voilà, come scrissero sui forum americani, Booth che brilla di luce propria.
Un’immagine bellissima, che ho usato in tanti video musicali.
Cosa ci fai qui?”, borbotta Brennan.
Sono venuto a salutare“, sogghigna Booth agitando la mano, con l’espressione del gatto che ha ingoiato il topolino. Qui, ogni volta rido. Ah, Booth, siamo contenti entrambi che il caro Sully abbia preso il largo, eh?
Quindi arrivano le parole che Ausiello, uno dei giornalisti specializzati in spoiler sui telefilm, aveva definito un messaggio in codice di Hanson ai fans, circa il futuro di Booth e Brennan.
Booth cinge le spalle di Brennan, la fa sorridere, e le assicura che tutto alla fine può capitare. “Tutte le cose che pensi non possano accadere, prima o poi accadono. Devi solo essere pronta“.
Ti manterrai pronta, Brennan?
Io sì!!

La canzone

Divenuta subito un cult, è “You” di Fisher, nella scena finale del porto.

La scena

Scegliere l’ultima sarebbe stato troppo facile, per cui cito la scena in cui Brennan e Booth, accompagno il professore orientale che lei ha consultato a casa di una signora cinese. Che rimane molto colpita da Booth e gli pizzica sorridente una guancia.
Dice che la sua faccia ha carattere“, gli spiega il professore.
Sì, beh,“, ammette Booth, “io piaccio sempre alle signore anziane“.
Non solo a quelle, carissimo, non solo a quelle…

La battuta

Zack e Brennan stabiliscono che la vittima trascorreva molto tempo in ginocchio. Ecco il commento di Booth: “Allora era una suora o una prostituta“.

Il mio parere

Una puntata interessante. Mi è piaciuta.
Perché Sully se ne va, ovvio.
Perché c’è spazio per gli squints, per i loro strampalati esperimenti e le loro battute, nonché per la simpatia di Booth.
E c’è una nota romantica di sottofondo, nella storia dei due giovani defunti, che avrebbero potuto piacersi in vita e invece non si sono mai incontrati. E’ qualcosa che fa pensare alle anime gemelle, al destino, alle affinità elettive.
Spero che Booth e Brennan siano più fortunati e accorti nel riconoscere ciò che li lega.

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