L’episodio ai Raggi X

Il caso

In una caverna tra i boschi vengono ritrovati i corpi decomposti di un uomo e di una donna, apparentemente morti l’una tra le braccia dell’altro…

I protagonisti: particolari, dinamiche, evoluzione

Hannah è tra noi, gente.
La sua era è cominciata.
Mi riferisco naturalmente ad Hannah Burley, la giornalista corrispondente di guerra con cui Booth ha allacciato una relazione “seria come un attacco di cuore” mentre era in Afghanistan.
Fremevamo tutti dalla voglia di conoscerla, non è vero?
All’inizio dell’episodio in realtà Hannah è ancora in giro per territori ostili. Booth l’ha sentita un paio di volte, lei sta aspettando di conoscere la nuova destinazione, probabilmente nel sud dell’Iraq. Brennan (che per la cronaca è la prima a fare il nome dell’altra) manifesta perplessità: Booth crede “nel mitico potere dell’amore”, quindi perché è tornato negli Stati Uniti lasciandola laggiù? Lui obbietta che non è stato lui a lasciarla. E’ stata Hannah a decidere di rimanere.
Magari in realtà Booth non la ama veramente, propone allora Brennan, come la proverbiale gocciolina che scava la roccia. E lui ribatte “La amo davvero”.
Non sarà l’unica volta in cui lo afferma, durante la puntata.
Brennan sembra in vena comunque di toccare i nervi scoperti di Booth.
Mentre infatti sono seduti insieme al Diner, lei gli fa notare come sembri che loro due non si siano mai separati. Allude naturalmente al lavorare insieme e lui coglie di nuovo l’occasione per sincerarsi che lei sia davvero contenta di essere tornata alle indagini e agli omicidi perchè, le ricorda, sette mesi prima aveva detto di non sopportare più di essere circondata da morti violente e tristezza.
Un segno evidente che quella decisione di Brennan, come già avevo sospettato nella Premiere, ancora gli brucia. Non se l’è tolta dall’anima.
Lei gli dice che, dato il loro rapporto “così forte e mutualmente benefico”, ha deciso di riprendere ad indagare con lui.
Come sintetizzato da Booth e detto in parole povere, è felice che siano di nuovo insieme.
Lui si dichiara d’accordo e sembra in effetti più rilassato che nella scorsa puntata.
Anche se Brennan non demorde e gli domanda se Hannah gli manchi e se può fare qualcosa per lui (che cosa di preciso? Peccato che non lo specifichi…). Booth le spiega che sul serio non voleva lasciare Hannah, ma doveva tornare e restare per Parker (il che non è una bugia, lo si vede nella premiere).
Poi, nel mezzo di questa conversazione, eccola… Lei. Hannah Burley.
Compare nella strada soleggiata antistante il Diner, come per magia, bionda, frizzante, energica, e a Booth fa l’effetto di un’apparizione mistica. Si abbracciano, si baciano (e le coronarie dello spettatore scricchiolano sinistre) e le prime parole di Hannah ci danno subito chiari indizi dello stato della situazione. Conta di restare: ha fatto richiesta di essere assegnata tra i giornalisti accreditati a Washington, cosa che aveva sempre pensato di non fare, almeno sino a che non ha capito quanto detesta svegliarsi da sola.
Tanto per farci capire che questi due sono abituati a dormire insieme.
I sintomi sembrano proprio da infarto, quindi.
E Hannah è di sicuro infartuata, se mi passate il termine: si bacia e ribacia Booth (e l’attrice in questione ci mette parecchio impegno) e solo l’intrusione di Brennan interrompe l’idillio. Molto carina, Brennan. Rappresenta un po’ la maggior parte del pubblico in quel preciso istante. Si presenta e i due piccioncini si dividono: Booth è attonito e sulle prime imbarazzato, Hannah è tutta sorridente e replica che ha tanto sentito parlare di lei (che poi quando una donna lo dice a un’altra donna suona sempre un tantino falso, ci avete mai fatto caso?). Si presenta a sua volta e giù di nuovo a spupazzarsi Booth davanti a Brennan.

E tutto questo prima della sigla. Puntata piena, eh?

Infatti ci ritroviamo al Jeffersonian, dove il gruppetto degli Squints, completo anche di Clark, ritornato da Chicago, vuole saperne di più su Hannah e sulla reazione di Brennan. La quale ovviamente ha una risposta tutta nel suo stile, circa le proporzioni del volto di Hannah, che a quanto a pare rientrano nei canoni antropologici della bellezza.
Cam non si impressiona. E getta la bomba numero uno: “Una volta tornati, mi aspettavo che sareste stati una vera coppia”.
Oh, Cam. Ti voglio molto bene.
Non sono mai stati una coppia, nega Brennan, come al solito.
E Angela sgancia la bomba numero due: “No, no, no. Voi eravate una coppia. Solo che non facevate sesso”.
Voglio molto bene anche a te, Angela. Che insiste: Brennan non è un po’ gelosa?
No, ribadisce lei, perché poi dovrebbe esserlo?
Ed ecco la terza bomba, sganciata nientemeno che da Clark, quello che di vita privata non vuole mai sentire parlare: “Perché è ovvio che lei e l’agente Booth eravate attratti l’uno dall’altra. Insomma anche un cieco l’avrebbe notato. Proprio non riesco a capire perché non vi siate strappati i vestiti di dosso. Insomma perché non siete rimasti nudi come mamma vi ha fatti e poi…”.
Poi… poi si interrompe rendendosi conto di quel che sta dicendo. Tutti lo guardano e la faccia più impagabile è proprio quella di Brennan, che lo fissa come se avesse davanti un ultracorpo.
Detto fra noi, Clark, non solo voglio bene pure a te, ma ti amo proprio.
Adoro quando Hanson (o Nathan in questo caso) rendono esplicito ciò che passa per la mente della maggioranza dei loro spettatori.

Intanto Booth e Hannah stanno facendo gli sciocchini al Bureau.
In fondo ammetto di comprendere questo Booth che si comporta come un liceale in calore: dopo anni di frustrazioni e la convinzione di non avere più speranze con Brennan, ora ha una donna innamorata, sexy e disponibile che lo ricopre di attenzioni. Dovremmo preoccuparci della sua mascolinità se non si fosse infuocato come un petardo del quattro luglio (nell’usare questa scoppiettante immagine, vorrei rammentarvi che certi fuochi a volte si spengono in fretta come sono nati, però).
Per me ha senso che Booth si sia gettato a corpo morto (anzi, a corpo vivo) in questa relazione con Hannah. E che vada affermando tutte le varie cose che afferma. Come per esempio a Sweets (che per la cronaca ha eliminato il pizzetto della puntata precedente).

Nella prima delle loro due scene insieme, in realtà Booth proprio non vuole parlare di Hannah e quando Sweets gli offre il suo aiuto per la delicata situazione, lui dribbla rigirando la frittata e replicandogli che farebbe meglio a pensare ai propri problemi, ovvero la storia con Daisy. E aggiunge qualcosa di interessante, cioé che il loro tira e molla non è una buona cosa.
A mio avviso, da queste parole emerge una ovvia paura di Booth: quella di ricadere nello stesso rapporto di prima con Brennan. Non vuole tornare indietro, deve guardare avanti, aggrapparsi ad Hannah. Perché se ci ricasca, dovrà ammettere che il suo amore per Brennan è ancora con la A maiuscola.
E infatti, in una scena successiva con Sweets, perora la propria causa.

Sono in auto e Hannah telefona (a proposito, lui le dice che no, non è con Bones, quindi lei lo ha chiesto… Coda di paglia sulla cara collega del boyfriend?), a fine telefonata, Sweets nota l’imbarazzo di Booth e ipotizza che questo dipenda dal fatto che lui conosce il suo passato con Brennan ed è naturale che ci siano in ballo sentimenti contrastanti, ecc. Apparentemente parlare di sentimenti contrastanti a Booth in questo momento equivale a sventolare un drappo rosso davanti ad un toro: si anima tutto e reagisce con veemenza. Dichiara appassionatamente di essere pazzo di Hannah e che la sua vita è decisamente migliore quando sta con lei. E’ felice. Il passato è passato. E’ felice, d’accordo?
Sì, è di certo un po’ troppo sulla difensiva, il nostro agente speciale, in questa disamina sulla propria felicità con Hannah. C’è da dire che gli credo quando afferma di essere pazzo di lei. Perché non dovrebbe?
E credo anche che davvero la sua vita sia migliore quando sono insieme. Di nuovo, perché no?
Con Hannah, ha la possibilità di fingere di aver superato i sentimenti per Brennan. Ci credo che sta meglio.
Su una cosa invece penso stia mentendo spudoratamente. A Sweets e a se stesso.
Il passato non è passato. Non può esserlo. Specie perché il suo passato lavora con lui ed è di nuovo nella sua vita quotidiana.
La cosa è particolarmente evidente in una terza scena in cui compare Sweets e dove è presente anche Brennan. Naturalmente Sweets è seduto tra lei a Booth, a fungere da spartiacque. E’ una sequenza davvero interessante.
I tre stanno parlando delle vittime, lei una dirigente di marketing, lui un lavoratore immigrato: com’é possibile che individui di estrazione tanto differente potessero essere coinvolti romanticamente?
Sweet è scettico e Booth obbietta: perché mai è così incredibile che due persone molto diverse si innamorino?
Brennan ribatte che la fede di lui nell’amore è ammirevole, ma questa strana coppia sembra un’anomalia antropologica e Sweets le fa eco sostenendo che l’unico modo in cui i due avrebbero potuto legarsi è attraverso qualcosa in comune non ancora emerso dalle indagini. Booth insiste: quindi non è proprio possibile che due persone possano superare le reciproche differenze? E Brennan gli risponde che loro due non hanno potuto. Un momento, protesta Booth, non si sta mica parlando di loro due!
Ehm… no? Siamo sicuri?
Certo, certo, so che Booth sta anche facendo una considerazione generale, ma questo scambio dimostra anche che il nocciolo del problema tra lui e Brennan è ancora tutto lì: Booth crede che gli ostacoli si possano superare (come quando, dichiarandosi, l’anno scorso, le disse che potevano cercare un risultato differente, concedersi una chance), lei no (come quando l’anno scorso gli disse che non poteva cambiare nè sapeva come farlo). Il passato è passato, eh?
Poi Brennan, con totale nonchalance, spara una vera cannonata.
A volte, mentre ero via, immaginavo noi due insieme ”.
What????? E lo dici, così, Brennan, come se nulla fosse?!
Booth gira di scatto la testa ma non commenta. Sweets esclama “Davvero?”.
E naturalmente Brennan rovina l’effetto aggiungendo che sebbene piacevole, quella era solo una fantasia, perché anche loro due sono anomali. Ti pareva. E comunque sa che Booth è stato fortunato perché ha incontrato una donna con cui ha una simmetria (sì? ma è proprio così?).
Amore”, la corregge Booth. “Con cui ho amore”. Sì, abbiamo capito, Booth.
Sweets tenta di intromettersi: ne vogliono parlare?
Booth risponde subito di no, Brennan fa la gnorri, ma tanto questa favola la conosciamo: questi due non parlano mai di ciò di cui dovrebbero parlare.
In ogni caso l’elefante rosa (o quello preistorico della scorsa puntata) è sempre lì, sul loro groppone, come la proverbiale spada di Damocle. E lo testimonia la scena successiva.
La connessione tra le due vittime è stata trovata. Frequentavano entrambi gli alcolisti anonimi. E una responsabile dell’associazione fa a Booth e Brennan osservazioni importanti. Come il fatto che le cose cambiano. Brennan guarda Booth, lui ricambia il suo sguardo e poi abbassa gli occhi.
No, no. Se il passato è passato, io sono Lady Gaga.

Comunque, in tema di coppie anomale e coppie simmetriche… sono veramente tanto simmetrici Booth e Hannah?
La bionda giornalista (troppo bionda e troppo giornalista) ricompare in una scena al Founding Fathers, con Brennan e Booth, e Brennan le chiede come lei e Booth si siano conosciuti, perché lui non gliel’ha mai detto (ma come? Non le aveva raccontato di averla arrestata?). E così Hannah racconta di come Booth l’abbia salvata da un cecchino (e probabilmente arrestata dopo, aggiungo io, dato che era entrata in una zona riservata). Fa notare come lui non abbia ucciso il cecchino, ma l’abbia solo ferito, perché di solito Booth non uccide se può farne a meno.
Brennan gli rivolge uno sguardo carico di significato. “Ti ha salvato la vita”, mormora. Lei e Booth si fissano e passa un mondo tra i loro occhi. Perché lui l’ha salvata più di una volta e lei ha salvato lui. Perché lei sa davvero quanto per lui sia difficile uccidere.
Molto più di quanto chiaramente lo sappia Hannah, che se ne sta lì con il sorrisone raggiante di una che stia facendo la cronaca delle imprese di G.I. Joe.
Booth infatti subito sdrammatizza. Si sono incontrati in azione, ok, ma non è il caso di approfondire troppo.
Brennan in realtà lo fa. Non appena Hannah prosegue, dicendo di essere stata molto riconoscente a Booth, lei subito ne deduce che si riferisca ad una riconoscenza di tipo sessuale (mannaggia, Brennan, ma devi proprio sempre essere così diretta anche in questa situazione?) e Hannah cavalca l’onda e risponde con un gigantesco “oh, sì”, specificando che il ringraziamento in natura è avvenuto sotto un albero di fichi. Booth ride e commenta che i fichi prima non gli piacevano ed ora invece li adora. Hannah cinguetta che lo sa. Brennan invece è salvata dal telefono che suona.
Tanti hanno storto il naso, qui: che è successo al Booth sempre così pudico in fatto di sesso?
Vorrei però far notare che lui si limita a fare un commento sui fichi e a non mostrarsi imbarazzato. Sono le due donne con lui a buttarla sul sesso. Una caratteristica tipica delle donne di Hanson & C: sembra che Hanson e i suoi ritengano che una donna, per dimostrarsi forte e moderna, debba parlare di sesso senza alcuna riserva. E credo che Booth si stia semplicemente uniformando a questo stato di cose: è andato avanti, no? Adesso è un nuovo Booth e se Hannah non si imbarazza, non deve farlo nemmeno lui.

E dato che si accennava al sesso…
Ci tocca, gente. Hannah e Booth tra le lenzuola, a casa di lui, in pieno oblio postorgasmico. L’unica consolazione è che David mezzo nudo è in gran forma e molto bello da guardare. Ma no, c’è dell’altro. E’ una scena con un perché.
Mentre Booth si riveste, infatti, per tornare al lavoro, Hannah fa un’osservazione che non è propriamente normale in un dialogo tra due amanti in camera da letto. “Tu e Brennan…”, inizia. E Booth si blocca. “Sembrate molto affiatati”.
Beh…”. Booth sospira. “Succede quando si lavora insieme per cinque anni”.
Hannah confessa allora di essere un po’ gelosa. E qui guardate l’atteggiamento di Booth. David è molto bravo, in verità, gli conferisce l’aria del gatto sul tetto che scotta. Una cosa sottilissima, ma c’è. Tanto è vero che ribatte: “Pensi che ci sia qualcosa tra me e Bones?”. Non si esprime al passato, ma al presente, tra l’altro.
Gli occhietti di Hannah si assottigliano. Non intendeva mica quello, a meno che non ci sia qualcosa che lei dovrebbe sapere. No, no, certo che no, ridacchia lui. E lei specifica che è gelosa del loro lavoro insieme sul campo, il nuovo lavoro lì a Washington la annoia. Hannah Burley è una che cerca e porta problemi: non è forse per questo che Booth la ama?
E’ di sicuro una delle ragioni, replica lui. Notate che non le dice ti amo direttamente. In questo episodio non lo fa mai. Dice di amarla agli altri. Dice che gli è mancata. Risponde anch’io al telefono. Ma non c’è mai un ti amo diretto.

Mmm… cosa deduco da queste due scene?
Ok. Hannah e Booth fanno sesso, d’accordo.
E hanno cominciato da subito. Hannah è una che ama l’azione e l’adrenalina. Booth, con il suo lato da maschio alfa, la mimetica, l’abilità di cecchino, nonché una profonda sete di passione e amore, non poteva non conquistarla. Però… molto chiaramente non lo conosce in profondità. Le sue ombre le sono ancora ignote e, dato che sembra un tipo intuitivo, immagino che sia stato a lui a tenerle ben nascoste. Il che è coerente. Booth ha mostrato tutto se stesso soltanto a Brennan e non da subito. Con le altre – pensate a Rebecca o a Tessa, e persino a Cam, che ha percepito certe cose solo perché lo ha conosciuto per lungo tempo – è sempre stato molto chiuso e riservato.
Essendo intuitiva comunque Hannah ha già percepito l’atmosfera tra lui e Brennan. Forse l’ha colta fin dall’Afghanistan. E Booth non è sincero con lei in proposito.
Non fraintendetemi. Capisco perché lui non le abbia detto di Brennan quando si sono conosciuti. E’ normale quando ci si incontra chiedere quale sia stata l’ultima relazione dell’altro, ma personalmente, se un uomo appena conosciuto mi raccontasse che solo qualche mese prima si è dichiarato ad una donna che ha amato per cinque anni, beh, ecco… Credo proprio che taglierei nell’immediato la corda. Per cui è naturale che lui abbia omesso il vero ruolo di Brennan nella sua vita, almeno all’inizio. Forse gli era persino necessario.
Però ora è diverso. Hannah lo ha cercato, ha accettato un lavoro che non le piace pur di stargli accanto e lui va ripetendo a tutti che la ama e che è felice. Quindi perché non dirle che ha provato qualcosa per la sua collega?
Se fosse una faccenda davvero superata, non ci sarebbero difficoltà. Anzi. Davanti alla sua onestà e alla sua tranquillità, Hannah saprebbe con certezza che Brennan non è più un problema. Che è il passato.
Già. Solo che Booth non può dirlo, non può essere onesto, nè tantomeno tranquillo sulla questione. Con Hannah o con se stesso.
Lo ribadisco, il passato non è passato.

Ma torniamo a Brennan: come la sta prendendo? Come si comporta?
Perde la pazienza con Clark, tanto per dirne una, il che non è precisamente nella sua natura, vero?
Cam interviene subito ipotizzando che non si tratti solo dell’errore di un assistente. Fa notare a Brennan che qualcuno si è intromesso nella sua relazione con Booth (e Brennan, che di solito è quella che non capisce mai i discorsi indiretti, stranamente afferra subito che si parla di Hannah). Che lei sia felice o meno per Booth, le dice Cam, non può prescindere dall’essere toccata da questa situazione, fino ad esserne influenzata anche sul lavoro. Poi, in effetti, emerge che il rimprovero di Brennan a Clark aveva un fondamento e Brennan se ne va ridacchiando, come se l’idea di Cam fosse assurda, ma sappiamo tutti che un minimo di verità c’era eccome.
E c’è una scena tra lei e Angela che ci mostra davvero molto dei sentimenti e delle emozioni che la caratterizzano in questo momento. Stanno parlando di Hannah, di come, osserva Angela, Booth sembri molto felice, e Brennan annuisce, del resto lui ha sempre cercato una persona con cui condividere la vita, anche se forse non si aspettava di trovarla in questo modo. Come Angela, no? Che non aveva mai pensato di avere una relazione duratura ed invece ora ha un marito.
L’amore ha scelto per me”, puntualizza Angela e cita anche Cam, che non aveva in progetto di essere madre e ha poi adottato Michelle.
Lo sguardo di Brennan si fa pensieroso. “Quindi io sono l’unica ad avere la vita che mi aspettavo”, commenta piano.
Angela le chiede come sia questa vita e lei si fabbrica un sorriso un po’ tirato, rispondendo che è… quella che si aspettava.
Che scena triste. Sì, Brennan ha la vita che si aspettava. La vita di una donna che ritiene di non poter amare ed essere amata. Che ha affidato tutte le proprie scelte di vita alla ragione e non al sentimento. Che preferisce essere soltanto amica dell’uomo che ama perché crede che lui sarà più felice con un’altra e pensa di proteggerlo allontanandolo da sé.
Come spiegarle che potrebbe aspettarsi qualcosa di ben diverso?
Le sue convinzioni sembrano talmente radicate…

Nel finale di puntata, lei e Booth siedono insieme al Founding Fathers, a parlare del caso concluso. Discutono dell’amore che univa le due vittime, del fatto che l’uomo, pur avendo ferite meno gravi siamo rimasto a morire con la sua compagna. Brennan trova che questo sia un esempio del fatto che l’amore sia illogico e folle: perché non ha cercato aiuto e si è salvato?
Booth ribatte che amare significa pensare al bene dell’altro prima che al proprio, offrire la propria vita per lui, se necessario.
E Brennan incalza: e se l’altro si disinnamora e incontra una terza persona?
Ogni atto altruistico si trasformerebbe in un gesto irresponsabile.
No, no, ribatte Booth, sarebbe sempre amore. Brennan allora afferma che no, lei non potrebbe proprio vivere così. La sopravvivenza è una priorità fondamentale per gli esseri umani. Se non ti prendi cura di te stesso, niente altro importa.
Booth si oppone. Non è vero. “Lo sai che non vero, Bones, lo sai”.
Ma Brennan non demorde. Gli dice che lui ora è sottoposto a scariche di dopamina, serotonina e altre sostanze chimiche dovute alla relazione con Hannah. Sensazioni meravigliose, ammette Brennan, anche lei (il respiro le si spezza) le ha provate, ma non intende affidare la propria felicità alle transitorie reazioni chimiche del corpo.
E’ un dialogo complesso, carico di sottotesti e anche contraddizioni.
Brennan nega l’utilità di compiere gesti altruistici nei confronti di chi si ama, eppure lei stessa ha respinto Booth per – parole sue – proteggerlo da se stessa. Al contempo conferma anche come alla base del suo rifiuto ci fosse la paura che lasciarsi andare potesse essere irresponsabile ed inutile. Infatti ora Booth ama (?) un’altra e lei ha fatto bene a non compiere atti folli che avrebbero rovinato la vita a entrambi.
Contemporaneamente Booth, quando dice che anche se perdiamo l’altro l’amore che abbiamo provato resta comunque amore, rivela che, pur ripetendo che il passato è passato, non è pentito di tutte le volte che ha pensato a Brennan prima che a se stesso (e noi sappiamo che sono state parecchie). Sta cercando con le unghie e con i denti di andare avanti, eppure non può accettare che Brennan dica che la vita è una questione di sopravvivenza e offrirsi all’amore un atto insensato. Perché lui sa che lei non lo crede davvero. Ha visto con i suoi occhi, in tutti questi anni, la sua crescita emotiva e la sua capacità concreta di amare e adoperarsi per gli altri.
Probabile che Brennan poi abbia ragione nel ridurre il tanto gridato amore di Booth per Hannah ad un misto di reazioni chimiche ed è vero che anche lei in precedenza le ha vissute, con gli uomini che ha frequentato, ma Brennan sa anche l’amore non è solo questo. Lo sa, lo ha persino detto chiaramente nelle stagioni precedenti. Sa che c’è ben di più, perché lo ha provato (e lo prova) per Booth. Sa che esiste qualcosa di non transitorio, anche se la sua razionalità e la sua paura si ribellano all’idea.
A furia di nominare il diavolo, ovviamente, spuntano le corna ed ecco che spunta Hannah, tutta riccioli biondi e abitino sexy, pronta per una cenetta con Booth. Chiede interessata se quello sia un drink post-omicidio risolto (Booth in Afghanistan, te ne aveva parlato, cara, di questi momenti intimi tra colleghi?) e si affretta a portarsi via il boyfriend, non prima di aver opportunamente esteso l’invito a cena a Brennan (naturalmente declinato) e averle prospettato anche un’uscita loro due da sole, per chiacchierare di Seeley… Vorrei proprio sentirla quella conversazione.
I piccioncini se ne vanno. Brennan resta sola a bere dal suo bicchiere e piano piano il sorriso che aveva sul volto al momento dei saluti svanisce.
Dice di non voler affidare la propria felicità a qualcosa di transitorio, ma qual è questa felicità, mi chiedo?
L’anno scorso, Booth desiderò per lei la felicità e Brennan replicò che non aveva idea di quel che lui intendesse. Booth glielò spiegò, ricordate: amore, risate, amicizia, uno scopo, un ballo… E tu cosa intendi per felicità, Brennan?
La vita che ti aspettavi? Questa? Al riparo da gesti irresponsabili?
E sei felice quindi?
Spero che mi risponda in uno dei prossimi episodi.
Passo e chiudo. Mi scuso per essere stata logorroica, ma penso converrete che questo era veramente un puntatone, con tanto su cui riflettere. Per i personaggi e per gli spettatori.

Guarda chi si rivede

Hannah Burley è interpretata da Katheryn Winnick, già apparsa come guest star in numerose serie di successo come “House”, “CSI”, “Criminal Minds”, ecc.

La canzone

Sull’ultima scena c’è la bellissima “Everyday” di Tony Lightman, perfetta per questo episodio e il cui testo sembra rispecchiare completamente il personaggio di Brennan in questo momento.

La scena

In una puntata intensa e difficoltosa da digerire, scelgo una scena divertente.
Ovvero Clark che scopre di essere allergico a una pianta, durante il test per le allergie della fidanzata di una delle vittime: i due iniziano a starnutire sempre più forte, sino a che il povero Clark sbatte addirittura la fronte contro il bordo di un tavolo.
Un po’ di risate non fanno male.

La battuta

Hannah (appiccicata a Booth come un francobollo): “Sono Hannah Burley”.
Brennan: “Lo presumevo”.

Simbologia

Una donna che ha protetto l’uomo che amava in modo che lui subisse ferite minori rispetto alle sue. Un uomo che nonostante le ferite meno gravi è rimasto a stringere la donna sino a che la morte se li ha portati via insieme. Perché la donna non ha temuto di amare l’uomo fino in fondo e l’uomo ha sentito quanto lei lo amasse e non ha potuto separarsi da lei.
Questo è ciò che Brennan e Booth devono apprendere.
Lei che non crede nella possibilità di poterlo amare ed esserne amata, deve trovare il coraggio di buttarsi, anche a costo di farsi male.
Lui che non crede di essere davvero amato da lei, deve arrivare a percepire il suo amore e non lasciarla mai più andare, anche a discapito di se stesso.
Coraggio ragazzi, potete farcela.

Il mio parere

Il pubblico è diviso. C’è chi ha amato l’episodio e odiato Hannah. Chi lo ha amato e apprezzato Hannah. Chi ha odiato tutto. Chi ha perso interesse. Chi è divorato dall’ansia e si sta arrovellando in speculazioni a ruota libera. Chi ha sofferto molto per Brennan. Ecc. Ecc.
Dal canto mio, credo che questo sia un ottimo secondo episodio, con una caratterizzazione pressoché perfetta dei personaggi e un grosso potenziale per il futuro. Il fatto che poi la puntata (come del resto la stagione di per sé) abbia creato reazioni tanto varie e contrastanti testimonia che la serie è ancora viva e con la capacità di regalare emozioni autentiche, nel bene e nel male.
Sulla Winnick… Dopo svariate visioni, confesso che non mi piace particolarmente: un po’ smorfiosa nella recitazione, un tantino leziosa. La sua Hannah è un po’ troppo spumeggiante per i miei gusti, ma starò a vedere come si comporterà nei successivi episodi.
In ogni caso, io sono a bordo. Il viaggio è davvero appassionante.

7 Commenti

  1. Anna Maria

    Prima di tutto grazie!!! mi piace molto come scrivi, leggo e “rivedo” le scene e mi fai cogliere particolari che magari mi erano sfuggiti o che pensavo di aver visto solo io, data la voglia di “vedere” anche quello che non c’è!
    Anch’io trovo Hannah un po’ troppo tutto, troppo bionda, troppo frizzante,sopra le righe,e poi è una che viaggia leggera senza tanti bagagli…una donna senza un set di valige??? così poco “femminile” per un vero maschio come Booth?? mi sembra che lui la segua un po’ disorientato, travolto. Questo episodio comunque mi è piaciuto, non il colpo al cuore e l’acidità di stomaco dovuti alle scene di loro due a letto (a parte che David è così un bel vedere!!!)Brennan è troppo convinta nel suo autolesionismo…cosa potrà mai smuoverla???

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  2. donata69

    grazie per questa utilissima recensione che aspettavo, mi aiuta sempre a chiarire le cose.

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  3. rossyconte

    bellisssima recensione chiarisce molti punti e speriamo che le prossime puntate ci risolvano i dubbi tutt’ora rimasti

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  4. Dreamhunter

    Felice di potervi essere utile. :)
    Presto arrivano anche i Raggi X degli episodi successivi. :)
    Grazie di leggermi. :)

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  5. EdvigeBooth

    mitica dreamhunter continua così k sn d’accordo cn te!!!!

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  6. Isabel_

    ciao!
    non posso che essere d’accordo con te, come sempre…
    Hanna è arrivata. La bomba è scoppiata.

    Devo dire che è una Hanna diverso da come l’avevo immaginata. Certo, in nessun modo mi sarebbe potuta piacere, ma ho cercato di essere aperta e oggettiva. Niente da fare, non mi piace proprio. E’ troppo perfettina, troppo sorridente, anche troppo aperta con tutte quelle effusioni in pubblico ( ma Booth non era riservato e pudico sulla sua vita sentimentale? ) posso solo apprezzare la sua temerarietà (che uscirà fuori nei prossimi episodi, ma non voglio divagare). mi fermo qui. ancora grazie per le tue recensioni, mi dai molto su cui riflettere.

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  7. Silvia

    Ma povera Bones, se la sarà pure un po’ cercata, ma nei promo sembra così triste davanti a quei due… Sembra quasi che Booth si stia vendicando…

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