Barry Josephson, storico produttore di Bones, denuncia la Fox

Barry Josephson e David Boreanaz al party per Bones 200

E’ l’inizio della fine. Segnate le mie parole.

Barry Josephson, storico produttore di Bones, ha intentato una causa contro la Fox denunciando svariati “maneggiamenti” non propriamente leciti dei libri contabili avvenuti nel corso degli anni, volti a tagliar fuori dai profitti lui ed altri stakeholder.

Per quanto scomoda la questione, purtroppo, ciò che è ancor più preoccupante è la tempistica dell’intera faccenda: perchè proprio adesso? Cosa significa questo per Bones? Quali saranno le ripercussioni?

Vi spieghiamo tutto, punto per punto, in questo articolo!

Nel novembre 2014 Rupert Murdoch e altri dirigenti della Fox erano a Los Angeles per celebrare i 200 episodi di Bones con il cast e la crew del telefilm. A distanza di un anno, i Murdoch non possono essere altrettanto felici.
Barry Josephson, infatti, storico produttore esecutivo di Bones, ha da poco intentato una sorprendente causa legale contro la Fox Broadcasting (network) e la casa madre 20th Century Fox Television (studio), dichiarando di essere stato ingannato dagli “accaniti sforzi” di tagliarlo fuori dalla percentuale a lui dovuta per i diritti di Bones, che è, ad oggi, lo show più longevo della storia della Fox.
Ha aggiunto inoltre di essere stato “minacciato con l’inganno” da Peter Rice e da altri dirigenti ad accettare una più piccola percentuale sui profitti, pena l’immediata cancellazione dello show. La denuncia, depositata alla Corte Suprema di Los Angeles e ottenuta in esclusiva dall’Hollywood Reporter, parla di violazione di contratto, condotta fraudolenta e altre accuse.

Josephson, prolifico produttore di film e serie tv, è stato in Bones per tutte le 11 stagioni e tutti i 200 e passa episodi. Nella causa si sottolinea come sia stato lui, in primo luogo, a portare alla Fox il progetto di Bones, dopo aver scoperto i libri su cui si basa il telefilm, ottenuto i diritti, ingaggiato lo showrunner Hart Hanson e scritturato gli attori protagonisti Emily Deschanel e David Boreanaz.

Approfittando del “modo di fare i conti di Hollywood”, la Fox ha riportato entrate inferiori per milioni di dollari a quelle effettive, cosa che è venuta alla luce in seguito ad un’indagine dei libri contabili che Josephson ha condotto sulle prime sette stagioni della serie. “In parole povere, la denuncia ha messo in luce un vero e proprio modus operandi di imbrogli contabili e auto-negoziazioni”, lasciando intendere che la posta in gioco ammonti a milioni di dollari.

Nella fattispecie, Josephson sostiene che siano 20 i milioni di dollari che la Fox avrebbe omesso di dichiarare, tutti derivanti da licenze di trasmissione concesse alle tv straniere, gli incassi derivanti dallo streaming sui portali Fox.com, Hulu (anch’esso parzialmente di proprietà della 21st Century Fox) e da altre fonti. Inoltre, pare che la Fox abbia “classificato erroneamente” ben 8 milioni di dollari provenienti dalla vendita diretta degli episodi online marcandoli invece come home video, le cui percentuali di incasso per gli stakeholder come Josephson sono inferiori a quelle di diritti per la distribuzione della serie.

Josephson non è certo il primo produttore a portare alla pubblica attenzione le ‘magagne’ della contabilità degli studios.
Le denunce per erronei calcoli di partecipazione agli utili sono piuttosto comuni negli alti ranghi di Hollywood, ovvero tra coloro che hanno i mezzi economici, gli incentivi finanziari (e la pazienza) di intraprendere il lungo e costoso processo di interpretazione di complessi contratti e verifica dei libri contabili. Per darvi un’idea, Josephson sostiene che il suo contratto per Bones contenga una definizione di partecipazione agli utili lunga 45 pagina, 11 delle quali costituiscono un glossario di termini specifici.

Josephson punta anche il dito contro la cosiddetta “integrazione verticale” della Fox accusando la 20th Century Fox TV (ovvero lo studio che produce Bones) di aver fatto un prezzo di favore alla Fox Broadcasting (il network che trasmette Bones negli Stati Uniti), valutando la serie ad un prezzo inferiore al suo valore di mercato con l’intento di fregare stakeholders come lui dal momento che l’accordo prevedeva anche altre facilitazioni e sconti per tutte le emittenti del gruppo Fox in Europa (Fox International Channels) facendo risultare quindi, ancora una volta, profitti di distribuzione inferiori a quelli effettivi.

Da sinistra: il creatore Hart Hanson, Gary Newman, Dana Walden, David Boreanaz, Emily Deschanel, Peter Rice, il produttore Barry Josephson e Tony Vinciquerra.

Da sinistra: il creatore Hart Hanson, Gary Newman, Dana Walden, David Boreanaz, Emily Deschanel, Peter Rice, il produttore Barry Josephson e Tony Vinciquerra.

La denuncia svela anche altri inediti retroscena.
Josephson sostiene ancora che nel 2009 lui e altri (come ad esempio le talent agencies ICM Partners e WME, che a loro volta avevano diritto ad alcuni proventi) furono costretti dai vertici della Fox – inclusi Peter Rice, Dana Walden e Gary Newman (che adesso sono a capo di Fox Broadcasting) – ad accettare una riduzione del compenso di 2 milioni di dollari per episodio per le stagioni 5 e 6, pena la cancellazione dello show. Questo tipo di negoziazioni sono comuni nel mondo della televisione, ma pare che i dirigenti avessero mentito a Joephson, dicendogli che altri finanziatori avessero già accettato quella riduzione pur di far continuare la serie, mentre altri, inclusi Boreanaz e Deschanel, si fossero rifiutati di firmare. Stando all’accusa, pare che queste tattiche fraudolente siano state utilizzate anche nella stagione 7 e per il rinnovo all’ottava.

La denuncia non specifica l’entità dei danni, ma non ci vuol molto a capire che Josephson sia convinto di dover ricevere diversi milioni di dollari. La causa è cosparsa di vari dati che proverebbero il grande valore che Bones ha avuto per la Fox negli anni.
Pare tra l’altro che James Murdoch, attuale CEO della 21st Century Fox, avesse personalmente detto a Josephson che Bones era “probabilmente il telefilm più redditizio nella storia della Fox” (Anche se probabilmente si trattava di un’esagerazione del momento, dato che la Fox produce anche i Simpson, che sono probabilmente ancor più redditizi…).

La denuncia, inoltre, parla anche di rottura di contratto, induzione alla violazione di un contratto, violazione del patto implicito di buona fede e correttezza, interferenza intenzionale con contratto, concorrenza sleale, induzione fraudolenta di incentivo e contabilità .
[…]

Fonte: The Hollywood Reporter
Traduzione: Tizy

Quindi, insomma, per farla breve: quel poveraccio di Barry Josephson, il produttore senza il quale Hart Hanson non si sarebbe neanche mai seduto a scrivere il pilot di Bones, da anni viene “fregato” dalla Fox, che ne ha escogitate di tutti i colori pur di intascarsi parte dei profitti derivanti dalla cessione dei diritti di Bones (all’estero, in streaming, ecc) piuttosto che correttamente ridistribuirli a tutti gli aventi diritto (che, tra parentesi, includono presumibilmente anche Hart Hanson e Kathy Reichs come minimo).
Per anni ha subìto tutte le imposizioni per il bene della serie (e ovviamente anche per il suo, considerando che più la serie andava avanti e più sarebbero aumentati i profitti).
Dalla settima stagione (2011) ha cominciato a fare delle ricerche e ad accumulare prove dei sotterfugi della Fox.
“Perchè solo adesso le tira fuori?”, vi chiederete voi.
L’ipotesi – confermata anche dallo stesso reporter di THR che per primo ha riportato la storia – è che Bones sia ormai stavolta veramente e definitivamente al capolinea, non solo per l’ormai veneranda età (esistono svariati show che arrivano anche alla dodicesima stagione e oltre) ma anche per gli ascolti, che in questa stagione sono comunque stati costantemente e pericolosamente bassi, e per gli alti costi di produzione di ogni singolo episodio.
A quanto pare insomma, nonostante la notizia della cancellazione non sia ancora ufficiale, tutti gli addetti ai lavori si stanno preparando all’eventualità ed è forse tempo che anche noi cominciamo a farlo. Sarà dura, non c’è dubbio, ma meglio essere preparati che coltivare inutili speranze. Se ha gettato la spugna persino il mitico Barry Josephson, che era in Bones sin dal giorno zero, forse il momento che tutti temevamo sta davvero arrivando…

Per qualsiasi informazione, chiarimento o counseling psicologico siamo a vostra disposizione, non esitate a contattarci!

 

2 Commenti

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