Il caso

Due corpi emergono dalla sabbia del deserto del Nevada. Ed ecco che Booth e Brennan si ritrovano a condurre la loro prima indagine sotto copertura e giocano in trasferta, nientemeno che a Las Vegas, nel mondo delle scommesse e dei combattimenti clandestini del pugilato a mani nude.

I protagonisti: particolari, dinamiche, evoluzione

Questo è un episodio decisamente insolito.
Lo si capisce nell’immediato, dalla prima scena. Sulle note di “Viva Las Vegas” di Elvis Presley, ci ritroviamo proprio in quella che è nota come “Sin City”. La città del peccato.
Booth e Brennan ci vanno per un caso e la faccenda non può non farsi interessante, perché qualsiasi fan di “Bones” che si rispetti ricorda sicuramente che il nostro agente speciale preferito ha avuto problemi di gioco d’azzardo…
Brennan, peraltro, se ne rammenta solo quando entrano in un casinò e Booth le chiede di concedergli “un minuto” per riprendersi.
Non puoi stare qui, Booth!“, esclama improvvisamente preoccupata. “Tu sei un giocatore degenerato!“.
Ex-giocatore, ok?“, protesta lui. “Non degenerato. Ho seguito il programma di recupero, va bene?“.
Ma Brennan è in ansia: farlo rimanere lì dentro è come mandare un ex-alcolista in una distilleria: e se fosse assalito dalla sete?
Booth è turbato, però la rassicura. E’ solo confuso dai ricordi. Le luci, i colori, i suoni del casinò. Specie uno. Che definisce il suono della vittoria. E le racconta della sua “prima volta”, quando era arrivato al Desert Inn con soli trentacinque dollari e ne era uscito con addirittura diecimila. Che poi aveva perso la notte successiva. Svuotando il proprio bancomat per tentare di rifarsi.
A quanto sembra amava particolarmente giocare ai dadi (uh, e aveva anche le ragazze che ci soffiavano sopra prima che li tirasse, per portargli fortuna, come si vede in tanti film?). E mentre racconta tutto questo gli occhi gli luccicano.
A malapena respiri“, insiste Brennan.
A dire il vero, Booth mi sembra abbastanza sotto controllo. E’ evidente che ne ha fatta, di strada, da quando aveva il vizio. Non è uno che dice di averlo superato senza crederci. Deve essercisi impegnato davvero. E conoscendolo, questo non ci stupisce. Ma diventa anche più chiaro quando si imbatte in un suo vecchio amico, Frank Daniels.
Apprendiamo che hanno combattuto insieme nella Guerra del Golfo e che sono arrivati a Las Vegas appena tornati. Ciò sta a significare che il vizio del gioco d’azzardo potrebbe essere per Booth una conseguenza di quel conflitto bellico (il suo primo conflitto, se si fanno due conti riguardo la sua possibile età). Solo che lui ne è uscito. Frank no. La compagna lo ha lasciato e lui è lì, in un casinò. E appena incontrato Booth, gli chiede qualche dollaro perché “si è dimenticato il portafoglio in camera”…
Piccola nota: ad un certo punto, Frank chiama Booth “Seel”. E’ la prima volta che viene fuori questa versione accorciata del nome di Booth. Io l’ho notata subito leggendo le sides dell’episodio e devo ammettere di adorarla. Non so spiegare il motivo, ma mi sembra tanto sexy.
Restando in tema (sexy, intendo), i nostri due protagonisti come già detto devono agire sotto copertura. E la scena dei preparativi è tutta da gustare. Booth propone di passare per sposi novelli. Ma Brennan non è d’accordo: il matrimonio è un rituale antiquato e lei non ha bisogno di un pezzo di carta per dimostrare il suo impegno.
Bene. Allora saremo fidanzati“, taglia corto Booth. Però no, non va bene nemmeno così:
Perché dovrei essere d’accordo con il fidanzamento?”, obbietta Brennan.
Povero Booth. Dice di aver già fatto cose come questa, ma scommetterei che deve essere stato parecchio più facile :-)
Tutta la discussione avviene mentre si cambiano. E comincio a sospettare che entrambi abbiano seri problemi spaziotemporali: Booth sembra credere che lavorare sotto copertura a Las Vegas significhi andarsene in giro vestito come Frank Sinatra quando faceva musicals negli anni ’50. Circa Brennan… Beh, basta il commento di Booth:
Ho già abbastanza Bibbie, prova alla porta accanto“.
Per fortuna al vestito per lei, ci ha pensato lui. E aprirei una parentesi: l’ha guardata veramente bene, perché ha scelto una taglia perfetta. Peraltro, quando lei esce dal bagno, con l’abitino nero e attillato, dalla generosa scollatura, Booth stesso sembra meravigliato di essere stato tanto bravo nella scelta. E molto – molto – colpito dal risultato.
Qui accade qualcosa che va sottolineato: Cam telefona a Brennan per via del caso, proprio in quel momento. E Brennan la chiama per nome. Booth sa che si tratta di lei. Eppure, mentre le sta tirando su la zip dell’abitino, non si trattiene e dice: “Questo è bollente!”
Abbastanza forte perchè sia Cam che Angela, accanto a lei, sentano. Angela, naturalmente, domanda subito che cosa ci sia di bollente e Brennan si affretta a rispondere che è Las Vegas ad esserlo, che là fa molto “caldo”.
E come no. Angela rivolge un’occhiata significativa a Cam. E Cam finge di sorridere, ma il suo fastidio e il suo imbarazzo sono palesi.
Mi pongo perciò lo stesso quesito che mi sono posta nella puntata precedente: ma a che cosa accidenti pensa Booth quando manca di tatto e di delicatezza in questo modo? In genere si preoccupa sempre della sensibilità di tutti… Perché non di quella di Cam?

Comunque sia, l’indagine sotto copertura prosegue. Booth si presenta come Tony Scallion (secondo un articolo di Tv Guide, si tratterebbe del nome del suocero di David Boreanaz, un cowboy italiano dello Utah… Ma, ehm, la moglie di Boreanaz di cognome fa Bergman: è un nome d’arte? E’ adottiva? Scallion è il patrigno?), Brennan è la sua impertinente fidanzata Roxanne, detta affettuosamente Roxie. E sono letteralmente adorabili, tutti pacche sul sedere e ammiccamenti e doppi sensi. Non aggiungo altro.
Per la sua Roxie, Brennan racconta di essersi ispirata ai vecchi film che guardava da bambina con suo padre, in particolare all’attrice Clara Bow. Una star del cinema muto, ma lei se l’era sempre immaginata così.
Nel corso di questo dialogo, veniamo anche a sapere che, non riuscendo a dormire, durante la notte precedente, lei è scesa al casinò. Ha imparato subito a giocare (e a barare) e non c’è da stupirsi, ma quel che mi chiedo io è… perché Brennan non riusciva a dormire?
Chissà… Non lo sapremo mai.

Cos’altro aggiungere?
Che Booth partecipa ad un combattimento a mani nude, per esempio?
Ah, sì. Per l’occasione – e per la gioia nostalgica dei fans di “Angel” – David torna a mostrarsi con la leggendaria canottiera bianca (ben presto sporca di sangue). E Brennan tifa per lui e gli grida consigli dalla folla, con un folgorante abito rosso.
Soprattutto attenzione alla fine dell’incontro, a come lei gli corre incontro gettandogli le braccia al collo e sorreggendolo.
Certo, sta recitando il ruolo della sua ragazza, però… secondo me qui è soltanto Temperance, che corre da Seeley.
Più tardi, lei gli dice di aver scommesso su di lui, per due motivi: gliene rivela solo uno, legato al caso su cui stanno indagando. Ma… il secondo motivo?
Alla fine, mentre stanno lasciando l’albergo, Booth glielo chiede.
Sì, beh, è sciocco…“, mormora lei.
Lui insiste e Brennan gli confessa che il secondo motivo è la fortuna del principiante. Non aveva mai perso da che era arrivata a Las Vegas e aveva pensato che, scommettendo su di lui, lo avrebbe aiutato a vincere.
Molto poco antropologico, vero?
Sa più d’istinto. E ha anche un po’ il sapore del cuore.
Suona sciocco, vero?“, ripete Brennan.
Suona familiare“, replica Booth, ringraziandola.
E come sempre, tra loro, non sono più di tanto le parole che contano.
Bensì gli sguardi.

La canzone

Naturalmente “Viva Las Vegas” di Elvis Presley. Un classico.

La scena

Sarebbe facile scegliere una delle tante scene tra Booth/Tony e Brennan/Roxie, ma allora non si tratterebbe più di una citazione, perché vi proporrei l’intero episodio.
Per cui ho optato per la scena del battibecco tra Jack e Zack, al Jeffersonian.
Jack accusa Zack di essere un Vulcaniano, perché non ha mai fatto a botte. Zack considera la rabbia irrazionale.
Jack pensa che lui sia privo di passione. Lo esorta addirittura a farsi crescere gli attributi.
Insomma, lo provoca con tale efficacia che finalmente Zack reagisce. E gli tira un pugno.
Da non perdere.

La battuta

Booth (mentre Brennan è lanciata in un’analisi antropologica dei combattimenti): “Bene, ok, torna da me, Roxie“.
Brennan: “Oh, guarda tutto questo sudore!“.

Il mio parere

Una grande occasione mancata. Ecco che cos’è quest’episodio.
E’ divertente, coloratissimo, sexy. Ma è anche fonte di enorme disappunto.
Booth e Brennan sotto copertura rappresentavano una bomba ad orologeria, soprattutto dopo il finale da batticuore della puntata precedente.
Nessuno mi fraintenda, non mi aspettavo sesso e nemmeno un bacio, ma gli spunti per incrementare e solleticare la tensione sessuale tra i due erano tantissimi, come per esempio mostrare chiaramente se condividevano o no la stessa stanza e costruire qualche situazione imbarazzante. Spunti per lo più andati sprecati.
Le scene di Tony e Roxie sono adorabili, ma per quanto mi riguarda non sono abbastanza.
Peccato davvero.

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