L’undicesimo episodio di questa stagione, “L’archeologo nel bozzolo”, è interamente incentrato sull’estrema competitività di Brennan.
Sappiamo tutti che questo è un grandissimo – nonché irritante – difetto della nostra beniamina, che spesso la porta ad apparire molto superba agli occhi di chi non la conosce. E’ un carattere peculiare che Temperance si porta dietro fin dalla prima stagione: col tempo è riuscita a darsi una ridimensionata, ma non è riuscita a compiere il grande passo. Un cambiamento radicale, che tutti al Jeffersonian si auspicavano, non è mai avvenuto e spesso questo suo lato prende il sopravvento. Proprio come accade in questa puntata.
L’episodio si apre con una contrariata Bones intenta a giocare a Bubu Settete con la piccola Christine. Che avrà mai da essere così perplessa?
Semplice: la piccola non reagisce agli stimoli materni. Inammissibile per la Dottoressa: diamine, Christine ha sempre avuto uno sviluppo cognitivo e motorio superiore alla media, com’è che non capisce Bubu Settete? La figlia dei Kazurinsky ha solo un mese più di lei ed è molto più sveglia…
Dopo aver lasciato “zio Sweets” a badare alla piccina, Bones e Booth si recano sul luogo in cui è stato ritrovato uno cadavere stranamente avvolto in una specie di bozzolo. Naturalmente Hodgins lascia correre la fantasia e pensa di essere davanti al mitico Uomo-Falena. C’è da stupirsene?
Brennan taglia corto e inizia a tagliare il bozzolo, da dove le piove addosso una cascata di vermi. Ah, la meraviglia di essere antropologi d’alto livello!
Al laboratorio, comunque, si scopre l’identità dell’uomo imbozzolato: è James Sutton, un misto tra Indiana Jones e Adam Kadmon, un archeologo particolarmente interessato ai grandi misteri della storia dell’uomo, con una predilezione per le astruse teorie pseudo-storiche come l’esistenza o meno della moglie di Gesù. E scrive pure montagne di libri a riguardo, con sommo disgusto di Brennan che non comprende come delle case editrici possano pubblicare quell’immondizia.
Il drastico giudizio viene ridimensionato quando Brennan scopre nel magazzino di Sutton delle ossa risalenti al Paleolitico. E sapete come si rende conto di trovarsi difronte a ossa antiche e autentiche? Leccandole. Sì, avete capito bene. In presenza di un disgustato e perplesso Booth, Brennan lecca un pezzo d’osso e verifica che le si appiccichi alla lingua, indice di appartenenza alla specie umana.
Tutta entusiasta ritorna al Jeffersonian dove – sorpresa sorpresa! – scopre che le ossa sono state affidate al dottor Edison, capo del Dipartimento dei resti antichi.
A dirla tutta, Clark sarebbe pure disposto a farsi aiutare dalla sua ex insegnante, che tuttavia si gioca malissimo le sue carte rinfacciandogli le sue pubblicazioni, minimizzando quelle dell’allievo, e vantandosi di aver ricevuto numerosi premi. Nulla di nuovo sotto il sole…
Alla fine, comunque, la spunta Clark: dopotutto, la dottoressa ha resti ben più urgenti di cui preoccuparsi. Si tratta solo di una vittoria di Pirro, naturalmente: Bones non si fa mica soffiare delle ossa così importanti tanto facilmente!
La situazione precipita quando si scopre che le ossa ritrovate appartengono a due ominidi di diversa specie: uno è infatti Nehandertaliano, l’altro appartiene alla stirpe degli Homo Sapiens. La fantasia di Temperance corre: è la prima prova al mondo dell’esistenza di una convivenza tra le due specie, e la dottoressa sogna già articoli e titoli accademici.Clark, ovviamente, è ben deciso a non farsi prevaricare.
La diatriba tra i due si intensifica sempre di più fino a coinvolgere i colleghi, che non sanno più da che parte stare. Persino Booth mette in guardia la compagna e le dice di abbandonare i suoi sogni di gloria e di dare il giusto merito al dottor Edison. Paragona il suo comportamento con Clark a quello che ha con Christine, facendole notare che spinge entrambi a tirare fuori il peggio di loro.
L’apice della “lotta” tra il dottor Edison e la dottoressa Brennan viene raggiunto quando si scopre che uno degli ominidi è vittima di omicidio. Temperance pensa di potersi appropriare delle ossa in virtù del suo ruolo di antropologa forense, e cerca di sottrarle a Clark, che inizia a urlarle addosso. A questo punto sopraggiunge Cam che intima a entrambi di smetterla di essere infantili e li sprona a mantenere il contegno che il loro ruolo richiede.
Grazie a un disegno di Angela, Clark si rende conto di trovarsi davanti a una scoperta estremamente preziosa: gli ominidi non facevano parte dello stesso villaggio, ma erano una coppia. La prima coppia interspecie dell’umanità, a essere ben precisi: ne sono la prova evidente le ossa della loro bambina, che presenta i marcatori peculiari di entrambe le specie. Una famiglia, però, che viveva emarginata rispetto al villaggio, proprio in virtù di questa sua stranezza: nessuno voleva a che fare con coppie miste, e tutti la odiavano così tanto da arrivare a sterminarla.
Bones ne rimane esterrefatta, e capisce che la sua sete di gloria ha oscurato persino le sue capacità di antropologa, non permettendole di capire quello che si trovava davanti. Con un gesto di grande umanità – un grande pregio della protagonista di Bones è proprio quello di saper riconoscere i propri errori e di rimediare a essi – attribuisce tutto il merito della scoperta al dottor Edison.
In un tenerissimo colloquio finale con Booth, Brennan rivela che ha fatto in modo che venisse creditato anche Sutton. affinché il figlio che non aveva mai conosciuto potesse essere un giorno orgoglioso di lui.
Temperance capisce, insomma, che le vere glorie sono quelle meritate, non quelle che si ottengono prevaricando sugli altri, e decide di limare ancora un po’ i suoi difetti per dare il buon esempio a Christine.

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