Sin da quando hanno condiviso un’elettrizzante e fondamentale audizione insieme, le star di Bones, Emily Deschanel e David Boreanaz, sono stati una coppia scelta dal destino nel mondo delle serie TV. Nel corso di dodici stagioni, i due hanno interpretato Booth e Brennan mentre passavano da una relazione fra colleghi, densa di scintille, a qualcosa di più complicato, per diventare una famiglia unita (con matrimonio annesso).
Con Bones che si avvicina alla fine, il cui finale di serie andrà in onda martedì 28 Marzo negli USA, la Deschanel e Boreanaz riflettono sul significato di accompagnare il loro show verso la fine e se a guidarli attraverso le loro emozioni è Marisa Roffman in questa bellissima intervista rilasciata a TvInsider… beh, il risultato non può essere che eccezionale, come la partnership di questi due attori, fuori e dentro il set.
Quali sono state le emozioni che avete provato durante quest’ultima stagione, sapendo che era l’ultima, soprattutto quando approcciavate la fine?
David Boreanaz: Abbiamo sempre avuto in mente da dove venivano questi personaggi, come lo show è iniziato. Abbiamo usato le emozioni per elevare ogni momento e scena a cui stavamo lavorando, man mano che andavamo avanti. Abbiamo lavorato su come apprezzare ogni momento e comprendere cosa avevamo, usandolo per andare avanti. Per quanto mi riguarda, è stata una benedizione e una fortuna fare quello che siamo stati in grado di fare, di mostrarlo agli altri e ai nostri fan che l’hanno apprezzato. Dare loro questi ultimi pochi episodi con tutto il duro lavoro di ogni componente del cast e anche della troupe, stare a fianco della mia collega, che c’è sempre stata per me, mi ha dato la forza di continuare a dare il meglio di me. Questo è più o meno quello che sento.
Emily Deschanel: Ho realizzato lentamente che stava arrivando la fine. Ovviamente, quando abbiamo iniziato a girare la dodicesima stagione sapevamo che questa sarebbe stata l’ultima, che questi sarebbero stati i nostri ultimi dodici episodi. Ad ogni passo c’era sempre un “ultimo“: gli ultimi Upfronts, l’ultima première. Quando siamo arrivati alla fine, abbiamo girato l’ultima scena con alcuni attori che non sono stati presenti in tutti gli episodi. Abbiamo fatto l’ultima scena all’FBI, al Jeffersonian o in casa. E’ stato davvero un processo lento, ma questo non ti prepara comunque alla fine, che è stata davvero commovente per me. Avresti potuto seguire la scia di lacrime che mi sono lasciata dietro.
Come è stato il vostro ultimo giorno di riprese?
DB: Veloce, abbiamo lavorato in notturna le ultime tre notti. L’ultima sera avevamo due scene in notturna all’esterno. Faceva freddo, c’era il vento e un sacco di riprese da fare.
ED: E David era il regista.
DB: E’ stato così stancante. Alla fine dell’ultima scena in notturna, avrei voluto andare a casa. Ricordo di essere andato nel mio trailer, mi sono aperto una bottiglia di birra e mi sono guardato il meglio dei Philadelphia Flyers. Ed è stata la migliore birra che abbia mai bevuto, una delle migliori cinque. Erano le 3:30 del mattino e avevo finito, ero sporco e ricoperto di sangue al termine di tutto e mi sono preso un momento per me stesso.
ED: non avresti dovuto farlo perché il traffico a quell’ora è terribile. Quando ho finito alle 5 il giorno prima ci ho messo due ore per tornare a casa. Tantissimo.
DB: E’ stato pazzesco, non credo Emily abbia realizzato…
ED: Io ho finito presto. Pensavo avrei lavorato la notte successiva.
DB: Ma io ho capito che avevo finito, che avevo tutto quello che mi serviva.
ED: Ha girato la mia scena quel mattino. Pensavo sarei dovuta tornare la notte e venti minuti prima di andarmene mi ha detto “credo di non avere più bisogno di te“. Ed è finita così.
DB: E’ stato tutto molto veloce. Non credo Emily abbia realizzato. E poi, ecco, ci siamo salutati e sono dovuto passare alla scena successiva.
ED: Ero così stanca.
DB: E’ stato strano. E’ stata una strana fine!
Cosa ha significato per voi dirigere il primo e l’ultimo episodio dell’ultima stagione?
DB: E’ stato fantastico. E’ da tutta le serie che dico ad Emily di provare a dirigere un episodio, l’ho incoraggiata a farlo. Il fatto che abbia iniziato con noi è stata una cosa fantastica. Sono così orgoglioso di lei per aver raggiunto questo obiettivo. Ed è stato eccezionale essere dall’altra parte della telecamera a ricevere le sue direttive.
[ridono entrambi]
ED: Ho sempre cercato di dirgli cosa fare, ma questa volta era ufficiale!
David, c’è stato qualcosa di particolare che hai messo nel finale sapendo che lo avresti diretto tu?
DB: Volevo solo tirare fuori i miei sentimenti e volevo che tutti lo apprezzassero. Ci sono alcune cose che mi piace fare quando dirigo e voglio che vengano fatte in maniera efficiente. Ma ho avuto quello che volevo, che era la cosa più importante.
ED: Hai coinvolto Mike Grasso.
DB: Ho coinvolto Mike Grasso.
ED: E’ un consulente delle forze dell’ordine.
DB: E’ stato fisicamente faticoso perché il laboratorio era distrutto. Non era un luogo sicuro in cui lavorare.
ED: Abbiamo tossito fuori roba nera per giorni. C’erano i miei figli sul set e dicevo loro di andarsene.
DB: C’era così tanto in ballo. Mi sono quasi rotto una gamba; sono caduto su una barra d’acciaio ma sono andato avanti con un enorme taglio sulla mia gamba. E’ stata davvero dura, fisicamente, soprattutto per il caos sul set del laboratorio. Era buio pesto e pieno di fumo.
ED: Non era certo invitante.
DB: No.
ED: Non era il laboratorio che conoscevamo.
DB: E’ stato sconfortante.
ED: E’ stato più facile salutarci. Questa è stata un’altra cosa carina: abbiamo girato l’ultima scena nel laboratorio prima che venisse distrutto. E va bene, è triste. Abbiamo pensato che saremmo potuti tornare la settimana successiva. Ma poi ci siamo resi conto che non potevamo stare comodi. Non c’era niente come quel set. Eravamo così abituati a lavorare e a girare in quel posto, durante le pause ci mettevamo comodi sulle nostre sedie, ma a quel punto non potevamo appoggiare nemmeno una spilla per terra, era tutto un macello. E’ stato più facile salutarsi anche per questo motivo. David ci è tornato qualche giorno fa e mi ha mandato una foto.
DB: Era rimasto solo un muro, un piccolo muro e metà delle macerie. Ho cercato di entrare sul set dell’FBI ma le porte erano chiuse. [ride]
ED: L’hanno chiuso fuori dall’FBI!
DB: Ho cercato di prenderle a calci.
ED: hai provato a entrare dall’altra parte?
DB: No, passavano delle persone e devono aver pensato: “Che problemi ha quel tizio?” Ma ci tornerò, ho delle cose da fare.
ED: Hai preso la bobble-head di Booth?
DB: Non ti ho mai detto cosa gli è successo, è ancora vivo, ma non so dove sia, non posso dirlo. Ma credo sia in buone mani.
Cosa avete preso dal set?
DB: Beh, ho preso giusto un paio di cose. Non molte.
ED: Ho preso una cosa e l’ho data a David come scherzo. L’ho impacchettata per bene.
DB: La maschera di carta di Stanlio e Ollio.
ED: Non gli è mai piaciuta.
DB: Sono scoppiato a ridere quando ho aperto il pacco.
ED: L’ho impacchettata per bene.
DB: Te la ridarò.
A livello personale, cosa porterete con voi, per il futuro, ciò che vi ha lasciato la vostra collaborazione?
DB: E’ stato un dare e un ricevere. C’è sempre stata una cadenza, un ritmo fra di noi che ci ha permesso di trovare il modo giusto di relazionarci mentre lavoravamo. E’ stato il duro lavoro che ci ha fatto allontanare dalle nostre famiglie anche durante i weekend per tornare qui e dare a chi si occupava dei copioni o al creatore della serie, Hart, alcuni consigli. Ecco cosa porterò con me, il duro lavoro condiviso assieme. E continuerò a farlo. Devo.
ED: E’ raro per un attore lavorare così a lungo su un progetto e avere un personaggio che evolve così tanto. Ed essere in grado di interpretare quel personaggio attraverso tutti quei cambiamenti, fare una serie televisiva che è chiaramente più lunga di un film, in cui hai solo un’ora e mezza o due per esplorare un personaggio. Non abbiamo avuto 246 ore: è stato davvero speciale.
Cosa significa per voi il fatto che Bones è stata la serie più lunga della Fox?
ED: Non ci è stato mai riconosciuto quello che meritavamo.
DB: [ride] Già, vero?
ED: Eravamo la piccola locomotiva che poteva fare tutto. Sono orgogliosa di aver fatto così tanti episodi, che siamo andati in onda così a lungo; è stato un bel traguardo. I nostri fan sono stati così fedeli e ci hanno sempre seguito, ovunque fossimo, non importa quanto ci abbiano sballottati. A volte è stato davvero frustrante, perché non eravamo apprezzati dal network, ma riconosco, adesso, che probabilmente sapevano quanto fossimo forti e sapevano che avrebbero potuto cambiarci giorno e orario di palinsesto e che saremmo sopravvissuti lo stesso. E l’abbiamo fatto. Ecco. Non ci saremmo mai aspettati di farlo così a lungo, ma è successo. E’ durata così a lungo che pensavamo che non sarebbe finita mai, ma poi ad un certo punto è finita.
DB: Sono così orgoglioso! L’altro giorno ho rivisto i due set sui quali abbiamo lavorato e c’erano queste targhe commemorative e noi siamo lì, assieme a serie come tipo M*A*S*H…
ED: E noi siamo finiti su quelle targhe!
DB: Adesso siamo su quelle targhe. E’ una gran cosa finire su una placca fuori da un set. E’ una testimonianza per tutti quelli che hanno lavorato a questo show, le guest star, le persone della troupe, hanno tutti messo la loro energia nello show e l’hanno fatto andare avanti. Dal primo al sesto episodio, dal secondo fino alla fine, tutti hanno lasciato un segno. Questo ha fatto sì che il nome di Bones finisse su quella targa. Quando tornerai, sarà lì, per sempre. E’ stato un enorme traguardo per noi.
Una dinamica speciale quella fra Boreanaz e la Deschanel, che rimarrà nei nostri cuori ancora per molto tempo. Grazie per tutto quello che ci avete regalato in questi anni!