L’episodio ai Raggi X

Il caso

In un frigorifero vengono rinvenute le ossa di una ragazza e si delineano i contorni di un delitto legato ai giochi sessuali sadomaso.
Per la prima volta il plot non é concentrato sul caso in sé, ma sulla sua evoluzione in tribunale. Un cambio di punto di vista interessante.

PROTAGONISTI: evoluzione, particolari, dinamiche
Può un uomo indurre Brennan ad interrompere l’analisi delle ossa di uno scheletro? O farla arrivare in ritardo al lavoro?
Può, se si chiama Michael Stires.
Era il suo professore di antropologia forense alla NorthWestern University. E non solo quello. Pare che non si vedano da tre anni, ma facendo due conti, devono averne passati almeno altrettanti a viaggiare e lavorare insieme. In continua competizione.
L’allieva ha superato il maestro e nel corso della puntata veniamo a sapere che anche Stires era stato in lizza per il posto che ora Brennan occupa al Jeffersonian, ma che Goodman, nonostante la maggiore esperienza di Stires, gli abbia preferito lei. Perché é la migliore.
Ora Stires é a Washington perché la George Washington University gli ha offerto la direzione del dipartimento di Antropologia. Ovviamente dopo averlo già chiesto a Brennan. “Io avevo già un lavoro“, replica lei sorridente, apparentemente ignara di poterlo infastidire, come se quello fosse un loro antico gioco, una gara fra scienziati condotta in completa lealtà. Addirittura gli propone di cercargli un posto al Jeffersonian (ergo di lavorare per lei) nel caso l’offerta della George Washington non lo soddisfacesse. E riprende con lui da dove si erano interrotti, tre anni prima. Dal sesso.
E’ la prima volta che vediamo Brennan in una situazione intima. Nonostante Booth le dica che sa essere molto prevaricatrice e dubiti che riesca a dominare questo suo lato a letto, tra le lenzuola lei sembra essere invero sorprendentemente calda e femminile. Ma appena apre bocca, la riconosciamo. “Sai che questo é solo qualcosa di ricreativo, vero, Michael?”.
Già. Temperance non ammette complicazioni sentimentali, né coinvolgimenti. E’ sicura di questo, insiste sul concetto anche con Angela. “Siamo amici, colleghi. E’ tutto“.
Però Angela non é convinta. Dice di conoscere gli uomini e di sapere come vanno le cose quando due vanno a letto insieme. Sospetta che il bel professore non sia poi così sereno di fronte al successo di Brennan.
E’ un uomo e un suo studente, una donna, lo ha superato“.
L’avevamo capito da subito che Angela é un’intuitiva, almeno quanto Booth. Ed ovviamente non si sbaglia. Quando il caso dell’episodio finisce in tribunale, scopriamo che Stires sarà l’esperto della difesa e Brennan quello dell’accusa. E lui coglierà l’occasione per metterla in difficoltà, compromettendo anche la validità della sua testimonianza come esperta e come professionista. Per salvare capra e cavoli, pure Booth non ci andrà leggero e si avvarrà di un punto debole di Brennan per indurla ad aprirsi con la giuria: la scomparsa dei suoi genitori.
Due uomini, due colpi bassi.
Ma se Brennan non può perdonare Stires, perdona invece Booth. Sa che da parte sua non c’é stato un tradimento, non é stata mancanza di lealtà. “Era anche il mio caso“, le ricorda lui. “Per cui niente di personale“.
E Brennan capisce che al posto suo avrebbe fatto lo stesso.
Con Stires al contrario non può tornare indietro. Ad Angela dice di non volerlo rivedere mai più. E rimira delusa una loro vecchia foto, che aveva conservato in cornice. Dopotutto anche Temperance Brennan é sentimentale, anche se non lo ammetterà mai.
Qualcuno si starà chiedendo se nel corso della puntata Booth abbia manifestato segni di gelosia nei confronti di Brennan e Stires. Ebbene…no. Ritengo di no. Solo in una scena, sembra meditarci sopra, quando lei gli dice che parleranno del caso la mattina dopo perché quella sera uscirà a cena. Guardandola andare via tutta contenta, Booth ha l’espressione di uno che é felice di vedere la sua compagna di lavoro comportarsi alla buon’ora come una donna. Una sensazione totalmente soggettiva, ma é a questo che mi ha fatto pensare.
Chiudo con ciò che Booth dice a Stires, riferendosi a Brennan: “E’ una buona partner. Da lei, quel che vedi é quel che ottieni. E’ una qualità rara“.
Ma naturalmente aggiunge: “Che resti fra noi“.
Guarda chi si rivede…
Michael Stires é interpretato da Josh Hopkins, noto al pubblico italiano come ADA Kite nella prima stagione di “Cold Case” e Raymond Millbury nelle ultime stagioni di “Ally McBeal“.
Nel ruolo dell’avvocato dell’accusa appare anche Leonard Roberts, conosciuto dai fans di BtVS (Buffy The Vampire Slayer) per essere stato Forrest Gates, nella quarta stagione.
La scena

Brennan, Stires e gli Squints stanno discutendo delle condizioni del corpo della ragazza nel frigorifero. Giacché il delitto é riconducibile a giochi sessuali sadomaso, si cerca di determinare se la ragazza fosse consenziente ad essere legata o no.
Brennan afferma che anche le gambe della ragazza erano legate.
E qui interviene Booth: “Se questo é il risultato di un gioco sessuale, allora le gambe non avrebbero dovuto essere legate“.
Tutti lo guardano.
Oh, su, lo sapete, no? Se ti va di combinare qualcosa, l’ultima cosa che leghi insieme sono le gambe…”

La battuta

Hodgins: “Così lei era il professore di Brennan?”
M. Stires: “Aveva 23 anni, era adulta”
Hodgins: “E’ la stessa cosa che disse Clinton…”

Il mio parere

Ciò che mi ha colpita più di quest’episodio é che un uomo come Stires, che con Brennan aveva condiviso lavoro e letto e che si supponeva la conoscesse molto bene, abbia invece dimostrato di non conoscerla affatto, né di sapere quali limiti potesse superare con lei e quali no. Un brutto scherzo del suo narcisismo offeso? Probabile.
Sta di fatto che Booth, che con Brennan ha un rapporto solo professionale e che dura da meno tempo, ha già intuito di lei parecchie verità e sta imparando molto velocemente l’arte del confronto alla pari. La sua famosa sensibilità? Sicuramente. E anche genuina ammirazione.
Stires vedeva l’intelligenza di Brennan come una minaccia alla sua. Booth pensa che sia una buona partner.
Insomma, devo fare i complimenti agli autori per la finezza narrativa. In quello che é apparentemente un episodio di passaggio hanno saputo raccontarci qualcosa di più di Brennan e di riflesso anche di Booth, nonché creare uno spunto di riflessione sui rapporti uomo-donna in generale (oggi come oggi le donne che superano gli uomini sul lavoro sono tante).
Il tutto senza eccedere, rimanendo tra le righe. Questo io lo chiamo stile.
E in una serie appena nata rappresenta una nota molto positiva.

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